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Dybala al bivio: il club spinge, lui non rinnova

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La volontà dei giallorossi è di parlare il prima possibile del rinnovo di contratto, togliendo qualsiasi clausola rescissoria. Un discorso che per Dybala non è una priorità
Redazione

L'estate raccontata di Paulo Dybala continua ad aggiungere capitoli ad un libro che, per adesso, ha una sola copertina: "Alla Roma fino al 2025". Ma ogni storia ha le sue puntate e quelle estive della Joya si sono districate tra clausola rescissoria, sirene arabe, rinnovo di contratto e viaggi londinesi dell'agente Antun, scrive Marco Juric su La Repubblica. Fermate di un lungo viaggio, certo, che però non hanno schiarito del tutto la foschia attorno al futuro dell'argentino. Se le sirene arabe sono state silenziate direttamente dal calciatore e dal suo entourage, quello della clausola rescissoria rimane il post-it più urgente nell'agenda di Pinto. Il prossimo 31 luglio scadrà l'asterisco contrattuale da 12 milioni (valido per l'estero) e rimarrà solo quella da 20 milioni in Italia. Che la Roma può disattivare portando l'ingaggio netto di Dybala a 6 milioni. Labirinti economico fiscali che non lasciano serena la direzione sportiva e lo stesso Mourinho che non può (e non vuole) prescindere dall'argentino. Nonostante l'occhio delle big d'Italia rimanga vigile. Da qui la volontà dei giallorossi di parlare il prima possibile del rinnovo di contratto, togliendo qualsiasi clausola rescissoria (e stati d'ansia). Un discorso che per Dybala non è una priorità. La scadenza non è imminente (2025) e la promessa della scorsa estate di costruire una Roma forte e vincente è in pieno corso d'opera.