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La Repubblica

Doppio sponsor, la “mission impossible” di Mr. Wendell

Doppio sponsor, la “mission impossible” di Mr. Wendell - immagine 1
La Roma, al momento, non ha un main sponsor che, dopo la fregatura incassata da Digitalbits, vuole dire una quindicina di milioni in meno di fatturato
Redazione

Un centravanti vero. Un centrocampista, vero pure questo. Un secondo attaccante di prospettiva nel caso dovesse uscire Solbakken. E due sponsor. E' l'agenda in entrata peri prossimi due mesi in casa Roma, scrive Piero Torri su La Repubblica. Peri primi tre punti toccherà a Tiago Pinto pianificare gli arrivi (e le partenze per incassare il cash necessario, Ibanez e Karsdorp i principali indiziati), cercando di proseguire nella convincente linea tracciata in un giugno di cessioni e pusvalenze.

Per il quarto punto toccherà a Michael battere un colpo, meglio due. Dove Michael sta per mister Wendell, bom in the Usa, cinquantenne o giù di Îì dell’Illinois, una laurea in storia, da qualche mese ennesimo Chief Commercial and Brand Officier che per noi che amiamo l’italiano sarebbe direttore commerciale, un passato di successo da mister miliardo (di dollari) dopo aver lavorato per la Nba (in Cina e nei Brooklin Nets) e nel baseball. Per ora, però, mister un miliardo di dollari, sta incontrando più di qualche difficoltà.

La Roma, al momento, non ha un main sponsor che, dopo la fregatura incassata da Digitalbits, vuole dire una quindicina di milioni in meno di fatturato. Non c’è neppure uno sponsor di manica, vuota da quando, pure qui, si prese l’altra fregatura Iqoniq.

Forse sarà il caso che in società si prenda atto che chiedere 200 milioni per il main sponsor e 5 per quello sulla manica oggi è fuori mercato. Nessuno te li dà. Capito, mister Wendell? Se poi dovesse riuscirci saremmo i primi a toglierci il cappello.