"Un mese fa — racconta Carlo Verdone — mi ferma una persona: lei ha bisogno di un papa? E mi presenta un tipo vagamente somigliante a Wojtyla. E poi: le interessa Ratzinger? E dalla macchina esce un tale pure lui somigliante che mi dice: se vuole parlo anche tedesco. Ma vi rendete conto?".
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Dopo Totti tocca a Verdone. “Vita da Carlo” è una serie tv
Primi sopralluoghi in vista delle riprese da maggio. Dieci puntate su Amazon
L’episodio entrerà a far parte di Vita da Carlo, in programma dal prossimo autunno su Amazon? Non è improbabile. La serie tv in dieci puntate, scritta da Verdone insieme ad un ampio gruppo di sceneggiatori, composto da collaboratori storici come Pasquale Plastino, Nicola Guaglianone, Menotti, e new entry come Luca Mastrogiovanni e Ciro Zecca, si annuncia, infatti, come un’autoanalisi filmata, fantasiosa e romanzata, niente affatto documentaristica.
Nella serie oltre al racconto delle vicende professionali ed artistiche, piuttosto note e ripercorse anche nel recente libro La carezza della memoria, scritto da Verdone durante il lockdown, ci sarà molto spazio per il privato, ovvero gli affetti, le presenze familiari, gli amici, non necessariamente appartenenti al mondo dello spettacolo, le passioni, dalla musica alla medicina, e soprattutto il rapporto con il pubblico e i fan. Del resto ciò che fa di Verdone una presenza unica e carismatica nel panorama del cinema italiano è proprio lo smisurato affetto di cui è circondato, frutto di una disponibilità nei confronti di tutti decisamente rara. In questo senso, Verdone può essere accostato e accomunato a Francesco Totti: entrambi espressione di una romanità autentica e genuina, che li ha tenuti lontani da atteggiamenti divistici, entrambi idolatrati e, non a caso, ora entrambi celebrati in una biografica serie televisiva.
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