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Diritti tv, si cambia: esclusiva a metà tra Sky e Dazn

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L'idea della Serie A: 9 gare su 10 trasmesse insieme dai due operatori. Per Amazon o Mediaset un posticipo settimanale. Obiettivo un miliardo
Redazione

La Serie A ha un piano per vendere i diritti tv del campionato a partire dal 2024 a un prezzo più alto dell'ultimo triennio, con l'obiettivo di raggiungere quota un miliardo a stagione. Lo chiamano il "bando matrioska" perché ogni pacchetto contiene varie proposte che possono attrarre più interlocutori possibili. E un'idea suggestiva inizia a prendere piede: far vedere le partite sia su Sky che su Dazn. Scrive Matteo Pinci su La Repubblica. Ci sarà poi un terzo incomodo. La Lega del calcio renderà noto il bando a maggio e conterrà almeno 5 pacchetti, ognuno con definizioni molto diverse. Una però è più affascinante delle altre: dividere la torta tra Dazn e Sky, facendo in modo che entrambe abbiano quasi tutte le partite. Di fatto, il campionato si potrebbe vedere sia su una che sull'altra. Stesse partite, da trasmettere in co-esclusiva. Spieghiamo cosa significa. Nè Sky né DAZN possono pensare di fare offerte per avere il campionato italiano in esclusiva, quindi l'idea della Lega Calcio allora è quella di splittare le partite tra i due operatori. 9 incontri, sui 10 di ogni turno, andrebbero a entrambe (attualmente sono 3). Poi, sarebbe il cliente a scegliere a quale piattaforma abbonarsi. Una soluzione sostanzialmente tagliata sulle esigenze delle due televisioni, ossia avere più partite possibili, senza svenarsi. Così, però, resterebbe ancora una partita da vendere. Verosimilmente, la seconda scelta, ossia non la partita più ambita di ogni turno, ma la seconda, che a quel punto finirebbe su una terza piattaforma. Inevitabile chiedersi: quale? L'impressione è che si possa aprire un'asta. A oggi, gli interlocutori che sembrano poter mostrare interesse sono due: Amazon e Mediaset. Per Amazon Prime Video, l'esordio sul mercato del pallone europeo, con i diritti di una partita della Champions League per ogni turno, è andato positivamente. E potrebbe replicare un sistema simile anche per il campionato. Discorso quasi identico riguarda Mediaset, soddisfatto di come è riuscito a sviluppare il prodotto calcio.

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