La soffertissima vittoria contro il Genoa salva la panchina di Di Francesco, ma non la blinda. Mentre gli spifferi raccontano di come Paulo Sousa sia già appollaiato in attesa di una chiamata definitiva, Monchi è volato da Pallotta a Boston per fare il punto della situazione sul mercato e sul futuro del tecnico. Ma la contraddittorietà stagionale dei giallorossi regala lo schiaffo rigenerante dell’urna di Nyon, che ha donato a De Rossi e compagni il Porto come prossimo avversario negli ottavi di Champions. Intanto Di Francesco - scrive Francesca Ferrazza su "La Repubblica" - prepara la sfida di sabato sera, a Torino, contro una Juventus che appare davvero lontana anni luce, per classifica e forza. E chissà se saranno davvero determinanti i recuperi di Dzeko e De Rossi, se ci sono i margini per recuperare una situazione che sembra disperata. "Ma da qui a febbraio abbiamo due mesi per ritornare noi stessi – prova a infondere coraggio Totti, a Nyon per il sorteggio – due mesi non sono tanti, ma neanche pochi e le cose possono migliorare. Servono però continuità, risultati e la fiducia dei tifosi, di tutti, per ricompattarci e uscirne come successo altre volte". Ma il pensiero di Totti dovrebbe combaciare con quello di Pallotta, e, soprattutto, essere supportato dai risultati. "Sarà l’ennesima grande emozione giocare gli ottavi – prova a guardare in avanti Eusebio – i precedenti col Porto non ci sorridono, ma proveremo a sfatare questo tabù".
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DiFra traballa ma non molla: “Contro il Porto sarà bello”. A Boston si decide il futuro
Il tecnico appeso ai risultati: Pallotta spinge per l'esonero, Monchi non è convinto da Paulo Sousa
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