Pallotta dice di non aver mai parlato con i suoi plenipotenziari di Di Francesco e della sua traballante panchina. La precisazione del presidente della Roma non chiarisce se non abbia materialmente fatto una telefonata a Monchi & Co o se con loro non abbia posto il problema di una possibile sostituzione dell'allenatore, semplicemente serve a congelare la situazione e togliere il tecnico dalla scomoda posizione di unico imputato per un campionato che si sta sempre più impoverendo, scrive Fabrizio Bocca su "Repubblica". Di Francesco si gioca in queste settimane di fuoco la panchina ma non può certo essere l'unico capro espiatorio. Dopo aver perso con in Spal, la Roma accoglie la partita col Cska Mosca come un'occasione di rilancio. Ma la paura e le insicurezze non lasciano tranquilli e investono il manico stesso della squadra, che a ripetizione deve dare spiegazioni: "Qui facciamo sempre un miscuglio di discorsi, per cui alla fine tutti hanno ragione e alto stesso tempo torto. I giocatori vanno bastonati, ma anche tutelati e valorizzati".
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Di Francesco, il Cska per riprendersi una Roma in bilico
Parla il tecnico: "Qui facciamo sempre un miscuglio di discorsi, per cui alla fine tutti hanno ragione e alto stesso tempo torto. I giocatori vanno bastonati, ma anche tutelati e valorizzati"
Di Francesco cerca di spiegare come le contingenze, gli infortuni e gli stravolgimenti lo abbiano costretto spesso a giocarsi le carte dei più giovani, fossero Luca Pellegrini, Kluivert o Coric, rischiano molto più del dovuto. I giovani impreziosiscono le squadre ma sono anche purosangue da domare. Pure un ritardo di Zaniolo, Luca Pellegrini e Under alla riunione tecnica prima di giocare con la Spal può far perdere in pazienza. Lo scorso anno la Champions servì da moltiplicatore di fiducia ed entusiasmo. Oggi, anche se le possibilità sono intatte sia pure dopo la batosta di Madrid, non ci sono la stessa sicurezza e la stessa spavalderia. II travagliato e criticato Di Francesco, "tormentato dai troppi alti e bassi" dice, stavolta non dovrà fare invenzioni. Il recupero di Manolas, Kolarov e De Rossi gli consentirà di stringere i bulloni a un'impalcatura storta e incerta. Pastore stavolta non sarà l'incognita: non sta bene, non entra i convocati.
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