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Derby senza pretese, la sfida dei fantasisti tra Luis Alberto e Miki

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Il ritorno tra giallorossi e biancocelesti arriva a stagione quasi finita. Le squadre guardano al futuro. Ma il gruppo di Fonseca rischia l’ingresso in Europa League

Redazione

Il derby è una partita maledettamente tesa, la paura di perdere soffoca la voglia di vincere, scrivono Giulio Cardone Francesca Ferrazza su La Repubblica. Per sbloccarla e portarla dalla propria parte, serve un colpo di fantasia. È quello che chiede Fonseca a Mkhitaryan, quello che si aspetta Simone Inzaghi da Luis Alberto. Sono loro, l’armeno e lo spagnolo, gli uomini con i piedi più raffinati, classe diversa e tecnica speciale, doti necessarie per decidere la sfida più attesa dai romani. Stavolta nell’aria non si avverte la solita elettricità della vigilia, raramente l’avvicinamento alla stracittadina è stato così soft. Oggi però i tifosi della Lazio si raduneranno dalle 15 a Ponte Milvio per spingere la squadra, che deve vincere a tutti i costi per sperare di agguantare la Champions (possibile solo se le rivali perderanno punti); quelli della Roma pretendono un guizzo dopo una stagione fallimentare, quindi la tensione al fischio d’inizio si sentirà, eccome.  Mkhitaryan e Luis Alberto  hanno i numeri per regalare vibrazioni perfino a chi soffre davanti alla tv. O a chi medita sfottò in caso di successo. Per l’armeno — 11 gol e 11 assist stagionali, uomo fondamentale nei meccanismi offensivi della Roma — rischia di essere l’ultima sfida con la Lazio. L’arrivo di Mourinho non sembra in grado di far cambiare idea al trequartista, che con lo Special One ha avuto un rapporto burrascoso ai tempi di Manchester. In scadenza contrattuale, Mkhitaryan ha la possibilità entro fine mese di svincolarsi a parametro zero, invalidando il rinnovo automatico per un altro anno. Aspetta offerte importanti — attivissimo il suo agente Raiola — e nel frattempo cerca di capire le ambizioni dei Friedkin per il futuro.