De Rossi sceglie l’agenzia di Ramadani, in Serie A può allenare solo a Trigoria

Daniele De Rossi cambia procuratore  e passa sotto l'ala del potente agente albanese Fali Ramadani. Ma cosa c'entra tutto questo con la Roma? In teoria nulla, scrive Marco Juric su La Repubblica. De Rossi è un tesserato del club fino al 2027, pagato per non lavorare dopo l'esonero dello scorso mese di settembre. Ma politicamente il cambio di agenzia è un segnale delle rinnovate ambizioni dell'ex allenatore giallorosso. L'approdo nella famiglia Ramadani sa di rilancio per De Rossi, che con la Lian Sports potrà aprire più facilmente le porte delle dirigenze dei club inglesi e spagnoli. Anche a Trigoria. Il rapporto con il D.S. Ghisolfi è profondo, fin dai tempi del Nizza, dove ha portato due anni fa l'attaccante ex Sassuolo Boga. Quest'estate l'agente albanese è entrato in quasi tutte le trattative della Roma. Ha portato il terzino Sangaré, che sarebbe dovuto essere l'acconto per l'acquisto di Chiesa, ha fatto da intermediario per l'operazione Abdulhamid e quella per Le Fée e si stava occupando della cessione milionaria di Dybala in Arabia. Con la Roma una corsia più che preferenziale. Non che a De Rossi servano i buoni uffici di un agente per tornare a Trigoria, ma questo nuovo sposalizio non fa che aumentare la forza di un De Rossi bis. A patto che i Friedkin decidano per un nuovo cambio in panchina, smentendo la rinnovata fiducia a Juric dopo la sconfitta contro l'Inter. L'ex numero 16 ha voglia di rimettersi in gioco, ma per regolamento non può unirsi a un altro club di Serie A per questa stagione, anche in caso di rescissione con la Roma.