rassegna stampa roma

Da brocco a capocannoniere, il segreto del secondo anno: “Ora sì che ho capito l’Italia”

Dzeko s’è preso la Roma a colpi di gol: 4 nelle ultime 3 giornate, 8 in tutto, gli stessi realizzati nell’intero campionato scorso

Redazione

Tra la Roma e Edin Dzeko l’amore è sbocciato al secondo anno. Da Hyde a Jekyll, da Edin Cieco a Edin Dzegol in meno di un mese: un mese in cui la Roma è passata dal quarto posto condiviso con Bologna e Chievo al secondo a -2 dalla Juventus, stravolgendo le proprie prospettive.

Un mese in cui, come scrive Matteo Pinci su La Repubblica, Dzeko s’è preso la Roma a colpi di gol: 4 nelle ultime 3 giornate, 8 in tutto, gli stessi realizzati nell’intero campionato scorso. Un gol ogni quattro partite un anno fa, uno ogni 88 minuti adesso.

Come gli era già capitato a Wolfsburg e a Manchester il primo anno a Edin gli serve a prendere le misure, il secondo raccoglie i frutti: «Ma il vero Dzeko è questo», giura lui. Che la metamorfosi la spiega così: «In Italia i difensori ti raddoppiano sempre e picchiano di più: l’anno scorso non lo sapevo, per questo andavo meno bene. Ora lo so e si vede».

I fischi non lo hanno mai sommerso, ma forse addosso ha sentito qualcosa che è anche peggio: la colonna sonora della sua prima stagione però era il brusio scettico dell’Olimpico. «Non mi era mai capitato - spiegava in quei giorni a un amico - ma quando arrivo davanti al portiere ho paura di sbagliare». E regolarmente sbagliava: «Provo a forzare, tiro forte e la palla va alta». Ora Roma lo applaude: «Ma vediamo cosa succede se non segno per due partite...». Se continua così sarà difficile che accada. Nessuno in Europa ha tirato in porta più di lui in questa stagione: 49 conclusioni, più di Ibra, di Ronaldo e di Cavani, gente abituata a girare in doppia cifra. A Dzeko è capitato solo 6 volte negli ultimi 10 anni: pochino. Ora la quota è troppo vicina per non aggredirla. Merito di un’organizzazione di gioco che premia quel centravanti anomalo: alto, eppure non esattamente incisivo di testa.