Premessa: la Figc non sta navigando nel buio nella ricerca dell'erede di Antonio Conte. Ma non ha fretta, come ha spiegato nei giorni scorsi Carlo Tavecchio. "Mi prendo una pausa di riflessione". E non si lascia certo ammaliare da certe dichiarazioni di facciata ("sto bene dove sono", "mai più ct", "mi sento più allenatore che selezionatore") e da certe autocandidature, alcune onestamente improponibili. In via Allegri hanno le idee chiare (stanno lavorando su una ristretta lista di nomi, 4-5): tracciato l'identikit del futuro ct azzurro, ora non resta che sceglierlo e la cosa, onestamente, non dovrebbe essere complicatissima perché, al di là delle parole di circostanza, la panchina della Nazionale fa gola a tanti, se non a tutti.
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Ct, ecco perché Di Francesco è favorito
Tracciato l'identikit del futuro ct azzurro, ora non resta che sceglierlo e la cosa, onestamente, non dovrebbe essere complicatissima perché, al di là delle parole di circostanza, la panchina della Nazionale fa gola a tanti, se non a tutti
Tavecchio si è fissato una data: il ct verrà scelto dopo la fine del campionato (quindi dopo il 15 maggio, molto prima dell'inizio degli Eropei di Francia) e dovrà avere caratteristiche ben chiare. Queste: una forte esperienza come allenatore, la conoscenza del sistema nazionale e internazionale e la capacità di far crescere la nidiata di giovani della Under 21, oltre a seguire da vicino anche il lavoro delle varie nazionali giovanili. C'è da qualificarsi per i Mondiali di Russia 2018 e on sarà affatto facile, visto che gli stranieri soffocano la crescita degli azzurri (ma per fortuna, qualcosina si muove dietro ai big ormai un po' vecchiotti). Queste caratteristiche fanno fuori Capello dalla rosa dei candidati, viene giudicato non indicato al ruolo che la Figc ha ben chiaro (e non è una questione di soldi). Inoltre la decisione di aspettare la fine del campionato, quando certe situazioni saranno più chiare, è un segnale di rispetto nei confronti del movimento calcistico: Tavecchio non vuole andare a contattare, adesso, qualcuno legato da contratto con il suo club. Finita la stagione potrà parlare col diretto interessato e, ovviamente, col suo presidente. Vanno rispettare le regole, e la Figc vuole farlo.
La decisione di prendere tempo e aspettare la conclusione della stagione significa anche che ci sono forti perplessità nella scelta di un tecnico della cantera di Coverciano: Di Biagio quindi resterà alle Under 21, mentre Cannnavaro, Cabrini e Tardelli, almeno al momento, non sono stati giudicati pronti per allenare la Nazionale maggiore (anche se Tardelli ha una buona esperienza come secondo di Trapattoni). Altri nomi che sono girati ultimamente: Guidolin, Ventura, Mancini, Gasperini, Trapattoni, Mazzarri, Donadoni, Montella, Ranieri, Zaccheroni, Di Francesco.
Ecco quest'ultimo ha l'identikit che piace a Tavecchio: allena il Sassuolo made in Italy, è un tecnico di buona esperienza, non ha mai litigato coi colleghi. Chiaro, come detto, che se ne parlerà solo a fine stagione: Di Francesco dovrebbe uscire dal radar del Milan, se non è già uscito, visto che Berlusconi preferirebbe puntare su Brocchi (per Mihajlovic quasi certa la Lazio) e in questo caso Tavecchio sarebbe pronto a parlare col suo patron Squinzi. Insomma, si aspetta un allenatore che si possa liberare dal suo club. Il direttore tecnico potrebbe essere Gianni Rivera, che è presidente del settore tecnico e quindi di casa a Coverciano, o Marcello Lippi (escluso che possa fare il ct per la terza volta, non esageriamo).
Fulvio Bianchi/SPY CALCIO
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