rassegna stampa roma

Costano e aiutano poco, il flop dell’arbitro di porta

In tanti iniziano a chiedersi se non siano addirittura dannosi, più che superflui. L’ultimo weekend ha puntato l’indice sull'ultimo uomo entrato su un campo da calcio italiano: l’addizionale d’area.

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Costano tanto, ma aiutano poco. Di certo, in tanti iniziano a chiedersi se non siano addirittura dannosi, più che superflui. L’ultimo weekend ha puntato l’indice sull'ultimo uomo entrato su un campo da calcio italiano: l’addizionale d’area. La risposta umana voluta da Michel Platini alla dilagante richiesta di tecnologia, da sempre invisa ai vertici del calcio mondiale, chissà poi perché: due per ogni stadio, piazzati a due passi dalle porte, quattro occhi in più per vedere quello che sfugge ad arbitri e guardalinee nel punto nevralgico del campo di calcio, lì dove nascono gol e penalty. Li ha introdotti l’Europa League 2009, dopo gli Europei del 2012 sono stati approvati anche per i campionati nazionali. A distanza di 2 anni, però, sembrano già superati. Ovunque, tranne in Italia. La serie A infatti è l’unico campionato europeo di altissimo livello (via, diciamo alto) in cui sono ancora utilizzati i famosi arbitri addizionali. Gli altri, dal Belgio in giù, sono sostanzialmente campionati periferici, non certo leghe capaci di permettersi un Tevez o un Higuain.