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“Core acceso”. Il Roma Club compie 50 anni

Grandissima festa questa sera in via Ghiberti, dove per l'occassione non mancheranno giocatori che hanno fatto la storia del club

Redazione

Tre sedi per una storia lunga cinquant'anni, e chissà che qualcuno stasera, in piazza Testaccio, chiudendo gli occhi come per incanto non senta ancora l'incitamento ritmato dei più anziani che negli anni ‘30 battevano i piedi all'unisono sulle tribune in legno del primo stadio della Roma. "Cor core acceso da una passione/ undici atleti Roma chiamò".La canzone di Testaccio risuonerà intorno alla fontana delle Anfore dove centinaia di tifosi giallorossi si raduneranno alle 18 per festeggiare i 50 anni di attività del Roma Club Testaccio di via Ghiberti.

"Chi non viene è della Lazio", ammoniva ieri uno striscione. Come riporta La Repubblica, oggi decine di drappi giallorossi verranno srotolati dai palazzi. Sul palco le glorie del secondo e del terzo scudetto romanista. "È una festa meritata - dice Sebino Nela, campione d'Italia nell'83 - questa città non ha vinto molto ma, nonostante questo, è famosa nel mondo per la grandezza del suo pubblico". Annuisce il vice presidente del Roma Club Testaccio, Manuel Mariani, "È la festa dei romanisti, sognatori come noi - afferma il tifoso - ci è bastato vincere una volta per dimostrare che avevamo vinto più di tutti".

Insieme a Nela, Giuseppe Giannini, Odoacre Chierico, Emilio Oddi, Paolo Faccini, Ciccio Graziani, Vincent Candela,Aldair, Roberto Pruzzo  non mancheranno Claudio Amendola e Massimo Ghini. "Sono attesi il vicepresidente Mauro Baldossoni, il ceo Guido Fienga e alcuni calciatori", fanno sapere al Roma club Testaccio. In piazza anche una mostra composta da 10 maglie storiche, dal 1950 a oggi. L'attività del Roma club Testaccio inizia il 4 ottobre del 1989 in un magazzino in via Vespucci, dove Alvaro Baglieri, Claudio Rastellini, Filippo Leonardi, Riccardo Felloni, Aldo di Giovanni, Romeo Bonifazi e Sergio Rosi si incontravano per organizzare il sostegno alla squadra. Due anni più tardi il club si trasferisce in via Giovanni Branca 32. Durante la festa per lo scudetto dell'83, "bruciammo la zebra in piazza", ricorda Rosi, che non dimentica le visite di Franco Sensi e Giannini nella vecchia sede, prima del trasloco nei locali dell'Ater in via Ghiberti, dove i tifosi stanno ultimando i preparativi per la festa. E uno dei tanti striscioni ammonisce: "Roma, Testaccio ti guarda".