rassegna stampa roma

C’era una volta il Brasile

Questo torneo passerà alla storia anche e soprattutto come il fallimento sportivo dei padroni di casa.

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Non c'è dubbio che sia stato il fallimento della Spagna campione del Mondo, per un eliminazione imprevista e durissima da digerire. Non c'è dubbio che sia stato il fallimento dell'Italia, convinta di poter recitare da protagonista. Ma questo torneo passerà alla storia anche e soprattutto come il fallimento sportivo del Brasile, padrone di casa e convinto di poter arrivare al traguardo, facendo così dimenticare le tante polemiche con un successo che avrebbe trascinato il popolo verdeoro in strada e in piazza. Invece, no. I tifosi sono rimasti in tribuna, per fischiare la mortificazione contro la Germania e il mancato riscatto contro l'Olanda. Il Brasile chiude, ha chiuso, questo Mondiale nel peggiore dei modi, con una doppia e cocente sconfitta, con la triste considerazione di non aver mai fatto vedere la squadra che doveva essere.

 Dal successo sofferto con la Croazia, propiziato da un rigore inesistente, dal passaggio contro il Cile solo dal dischetto, da una serie di prestazioni inaccettabili. Il Brasile che pensava di vincere il Mondiale, ha finito con la consapevolezza, la certezza, di dover rivedere tutto. Per tornare ad essere semplicemente il Brasile. Si può dire? E' stato forse il peggior Brasile della storia. Non si era mai vista una squadra così svuotata, così scarica, così lontana dai suoi abituali standard. Così lontana dal prototipo del giocatore che, da sempre, rappresenta il Brasile. Tolto Neymar, messo fuori gioco troppo presto, il Brasile non ha avuto un solo altro giocatore capace di fare la differenza dal punto di vista tecnico. 

Senza scomodare Pelè o Tostao, arrivando a Zico, a Romario, a Ronaldo, a Ronaldinho, a Kakà, solo per citare alcuni giocatori di una galleria infinita: il Brasile non ha più nulla di se stesso. Non ha più nulla della scuola storica di formidabili campioni, giocolieri e goleador, capaci di vincere le partite e infiammare il pubblico. Da qui, dalla consapevolezza che il Brasile del calcio non c'è più, che una Nazionale che ha fatto la storia dei Mondiali, quella che ha vinto di più, deve ripartire. Dieci gol incassati in due partite, contro Germania e Olanda. Un dato impietoso, mentre va in scena una finale che il Brasile non avrebbe mai pensato di dover disertare. Invece toccherà a Messi, all'Argentina, festeggiare in casa del Brasile o in casa del Brasile ci sarà per la prima volta una squadra europea in trionfo. Un finale impensabile. Come impensabile è stato il finale del Brasile. C'era una volta.