Leandro Castan potrebbe dire addio alla Roma, o almeno arrivederci. Un anno e mezzo fa un cavernoma al cervello metteva a rischio non solo la sua carriera, ma la sua vita: 12 mesi dopo è tornato in campo, ha recuperato. Forse non abbastanza però. Ora se ne è accorto anche lui: per questo il ds Sabatini vuole convincerlo che la cosa più giusta sarebbe passare i prossimi sei mesi in prestito, in Brasile, per ritrovare a casa propria la forma migliore, lontano dalle pressioni di Roma, scrivono Matteo Pinci e Francesca Ferrazza su "Repubblica". Di club brasiliani pronti a prenderselo ce ne è una fila, cominciando dal Corinthians che l’aveva lanciato. A tentennare però è proprio Castan.
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Castan, campione smarrito. La cura di Sabatini: “In Brasile per rigenerarsi”
Il ds Sabatini vuole convincerlo che la cosa più giusta sarebbe passare i prossimi sei mesi in prestito, in Brasile, per ritrovare a casa propria la forma migliore, lontano dalle pressioni di Roma
«Dopo l’intervento avevo l’uno percento di possibilità di morire, il dieci di restare con la bocca storta, ho dovuto imparare di nuovo a camminare», raccontava una volta superata l’operazione alla testa. C’è stato un momento in cui Castan poteva davvero andare via. Se ne era convinto lui stesso, che faticava a spiegarsi il perché non trovasse spazio, arrivando a chiedersi se non fosse il caso di partire. Garcia quel giorno disse no: «Lo vedo in miglioramento». Ora forse qualcosa è cambiato.
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