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Cassano, il destino nel cognome

LaPresse

Claudio, classe 2003, arriva anche lui, come il più famoso Antonio, dalla Puglia. Molto tecnico è bravo nell’uno contro uno

Redazione

Con quel cognome sembra avere il destino segnato da sempre, ormai abituato a convivere con battute e riferimenti, scrive Francesca Ferrazza su La Repubblica. 

Claudio Cassano, classe 2003, arriva anche lui, come il più famoso Antonio, dalla Puglia. Per la precisione è nato a Trani, il 22 luglio del 2003 (una data importante per i romanisti…) ed ha iniziato a tirare i primi calci al pallone nel Barletta. Passato poi al Bisceglie, ha attirato su di sé l’attenzione di tanti club italiani importanti, tra cui la Roma.

Cassano — ala sinistra che adesso sta giocando come uno dei due attaccanti — è sbarcato a Trigoria nel 2018, iniziando la trafila nelle giovanili giallorosse, ed adesso è un punto fermo dell’Under 18, spesso convocato da Alberto De Rossi in Primavera. Complice l’illustre cognome, e, soprattutto, la qualità nelle giocate, Claudio si è messo velocemente in evidenza e la scorsa stagione ha realizzato ben 12 gol in 15 partite, facendo parlare di sé molto fino alla pandemia, che ha imposto il blocco dei campionati.

Molto tecnico, il ragazzo, e dinamico, bravo nell’uno contro uno, rapido, aiutato dalla conformazione fisica che gli fa avere il baricentro basso, pericoloso nel tiro dalla distanza e sui calci piazzati. Chi lo conosce, descrive Cassano come un ragazzo dotato in maniera innata di una spiccata personalità, ma umile e generoso, capace di mettersi in discussione e consapevole di dover lavorare ancora molto. Soprattutto dal punto di vista fisico, dovrà rafforzarsi per vincere i contrasti e i duelli fisici con i difensori avversari.