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Calciopoli, oggi la Cassazione: ma incombe la prescrizione

Lo scandalo del 2006 arriva oggi davanti alla Corte di Cassazione. Sull'inchiesta la paura è che si possa arrivare alla prescrizione

Redazione

Dentro o fuori. È il giorno della finale, per il processo Calciopoli. Lo scandalo del pallone truccato arriva oggi davanti alla Corte di Cassazione. Ma sull’inchiesta che nel 2006 ha sconvolto i vertici dello sport più amato, si allunga pericolosamente l’ombra della prescrizione. Appuntamento questa mattina, davanti alla terza sezione penale presieduta da Aldo Fiale. I giudici di Palazzo Cavour dovranno esaminare entrambi i filoni dell’indagine condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procura di Napoli: quello celebrato con rito abbreviato concluso in appello con la condanna a un anno e otto mesi per l’ex amministratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo e l’assoluzione di altri dieci imputati. E il filone principale, chiuso in secondo grado con la condanna dell’ex direttore generale dei bianconeri, Luciano Moggi, alla pena di 2 anni e 4 mesi con l’accusa di associazione per delinquere, e di altri cinque imputati, sempre per lo stesso reato: l’ex designatore Pier Luigi Pairetto e l’ex vice presidente federale Innocenzo Mazzini, due anni ciascuno e gli ex arbitri Massimo De Santis, un anno, Paolo Bertini e Antonio Dattilo, dieci mesi ciascuno. Tutte pene peraltro coperte, oltre che dalla sospensione condizionale, anche dall’indulto. Ma già in appello, la prescrizione aveva cancellato molti capi d’imputazione per singoli episodi di frode sportiva, e dunque le condanne emesse in primo grado nei confronti, fra gli altri, dei proprietari della Fiorentina Diego e Andrea Della Valle e del presidente della Lazio Claudio Lotito, che rispondevano solo di singoli episodi di frode dichiarati prescritti.

Ora è fortemente a rischio anche il reato associativo, l’unico rimasto. Oggi prenderà la parola il procuratore generale Mazzotta, poi toccherà agli avvocati. La difesa degli imputati non si accontenta della prescrizione, che non impedirebbe eventuali risarcimenti in sede civile, e annuncia battaglia per ottenere l’assoluzione piena. Gli avvocati Paolo Trofino e Maurilio Prioreschi, legali di Moggi, hanno depositato un ricorso di oltre 200 pagine. Corposo anche il ricorso presentato dagli avvocati Francesco Picca e Alfonso Furgiuele, difensori dei Della Valle. Sullo sfondo del processo penale, resta lo scontro che il caso ha determinato in sede sportiva. La decisione della Cassazione si riverbererà sul contenzioso ingaggiato dalla Juventus, che ha chiesto alla Figc un risarcimento di 443 milioni di euro. Più difficile, ma non impossibile, una richiesta di revisione (in caso di assoluzione con la formula più ampia) del processo sportivo che portò alla revoca dei due scudetti vinti sul campo dai bianconeri.