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rassegna stampa roma

Bocciatura di sportivi e ultrà: “Un torneo solo per ricchi”

LaPresse

I giallorossi, frastornati dopo la sconfitta col Torino, tacciono. Ma sognano la finale di Europa League

Redazione

Sulla Superlega arriva solo silenzio dai giocatori della Roma, immersi nell’amarezza per la sconfitta di Torino che, di fatto, ha dato l’addio ai sogni Champions. Nessun post sui social o commenti, l’atmosfera a Trigoria è pesante, la testa proiettata alla semifinale d’Europa League, scrivono Riccardo Caponetti e Francesca Ferrazza su "La Repubblica". I tesserati si rimettono alle mosse che deciderà il club, rimandando qualsiasi considerazione a tempi migliori. Chi va invece dritto nelle sue considerazioni è un ex capitano della Roma, il “Principe” Giuseppe Giannini. “Sono sinceramente frastornato. I club non coinvolti devono organizzarsi e andare contro questa situazione. Si rischia di svilire il valore del calcio e delle sue competizioni, soprattutto nazionali. Se fossi nelle altre società, farei una contromossa: imporrei un tetto salariale e me la giocherei sulla valorizzazione del settore giovanile, aspetto che favorirebbe la Roma visto l’enorme serbatoio che ha sempre avuto”. Anche Zibì Boniek manifesta il suo disappunto a Rete Sport: “La Superlega non è una competizione calcistica aperta a tutti i club, è una competizione privata organizzata da un gruppo di club ricchi, che non può essere accettata”.

La Roma, nel caso in cui venisse squalificato il Manchester United, avrebbe la possibilità di trovare vantaggio dall'azione degli "scissionisti", conquistando la finale di Europa League senza giocare la doppia semifinale contro gli inglesi.