Lukaku o non Lukaku, non è questo il problema, scrive Piero Torri su La Repubblica. Perché la Roma che si è presentata al campionato tutta è stata meno che un successo. I numeri ne sono la certificazione: un punto in classifica, 3 reti realizzate, altrettanti legni colpiti tanto per non perdere l'abitudine, 4 reti subite nei 4 tiri nello specchio della porta, zona Champions già da inseguire con il fiatone, la sensazione di una squadra che non è ancora una squadra.
La Repubblica
Big Rom non basta, servono subito portiere e terzino
Mourinho ci ha fatto capire attraverso le sue non tante parole e poi con il modo di schierare la squadra in campo, che quest'anno sta lavorando a una Roma che vuole fare la partita piuttosto che subirla per poi colpire con le ripartenze. Una scelta che ci trova d'accordo concettualmente, ma a che a nostro giudizio, questa squadra almeno al momento non può permettersi. Perché abituata in maniera diversa e cambiare necessita di tempo quando però il tempo non c'é. Perché è andato via Ibanez, ovvero il difensore migliore nell'anticipo e più veloce in assoluto del pacchetto arretrato, e questo vuole dire che accettando il rischio dell'uno contro uno in fase difensiva l'eventualità di essere battuti è notevole (vedere i due gol subiti dalla Salernitana e il raddoppio del Verona).
Perché c'è un portiere, con tutto il rispetto, come Rui Patricio che sta dimostrando una certa ruggine mentale e fisica. E, in questo senso, perché non pensare di anticipare l'arrivo di un nuovo numero uno visto che tanto tra un anno dovrà essere comunque acquistato? C'è poi il problema dei quinti sulle fasce. Perché non provare a prenderne un altro in extremis?
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