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Benedette plusvalenze: il miglior acquisto è un ds

LaPresse

Monchi può andare all'Arsenal, la Roma pensa al futuro. Possibile la soluzione interna con Massara affiancato da Totti

Redazione

Nel calcio dei 750 milioni di plusvalenze, anche chi è in grado di produrne ha un valore. Per questo, all’ombra del calciomercato che smuove per la Serie A quasi un miliardo e mezzo l’anno, si agita un mercato parallelo: quello dei direttori sportivi. Ogni anno la figura assume un rilievo più consistente. L’acquisto di Cristiano Ronaldo ha fatto diventare una star il ds juventino Fabio Paratici, che ha potuto sgravarsi del peso di fare il lavoro sporco per Marotta. E poi Monchi, Sabatini, Giuntoli, Ausilio. Il tifoso ne conosce il curriculum, l’efficacia, ricorda i campioni che hanno acquistato e li valuta per quelli, scrive Pinci su La Repubblica.

Una strategia che la Roma ha scelto di perseguire affidandosi a Monchi, ma dopo solo due anni il suo percorso romano pare arrivato al termine: per l’Arsenal è un’idea molto concreta. Ovviamente a Trigoria sono consapevoli del rischio di perdere l’uomo venuto per coniugare trofei e plusvalenze e iniziano a valutare alternative, senza dare troppo nell’occhio: una soluzione interna promuoverebbe il vice Ricky Massara, con il sostegno nientemeno che di Francesco Totti. L’ex capitano sta già studiando da ds, è il referente del club nello spogliatoio e ha un ruolo crescente al punto da aver iniziato a gestire i contratti di alcuni Primavera. Una voce ricorrente vorrebbe il ds del Napoli Cristiano Giuntoli in primissima fila. A lui – che però non ha mai detto di voler lasciare Napoli – ha pensato pure il neo interista Marotta. C’è persino chi racconta di un incontro informale tra i due per parlarne. Esistesse un borsino della categoria, tra i titoli in crescita comparirebbe di certo Daniele Faggiano, che dopo aver portato Gervinho al Parma ambisce a un salto di qualità. Anche per lui si è parlato dell’Inter. Sempre che Paratici non decida di iniziare a dedicarsi solo agli affari più importanti della Juve, delegando qualcosa a un braccio destro affidabile. Quello che faceva Marotta con lui: prima che diventasse una star.