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Avellino, il surreale default mentre pareggia con la Roma

LaPresse

La Federcalcio ha bocciato il ricorso del presidente Taccone escludendo il club irpino dal prossimo campionato di Serie B

Redazione

Erano le 19 a Frosinone quando l’Avellino, in un clima surreale, come scrive Matteo Pinci su La Repubblica, scendeva in campo per l’amichevole più prestigiosa della propria estate, contro la Roma.

Un 1-1 di lusso, ma anche l’ultimo della sua storia. Perché nello stesso istante in cui l’arbitro Paterna dava inizio alla partita, sulla posta certificata della società e arrivata la conferma alle voci che circolavano dal pomeriggio: la Federcalcio aveva appena bocciato il ricorso del presidente Taccone escludendo l’Avellino dal prossimo campionato di Serie B. Così, mentre la società scompariva dal calcio professionistico per la seconda volta dopo il fallimento del 2010, la squadra sudava in campo: calciatori che da quel momento erano virtualmente svincolati, eppure giocavano ignari. O quasi.

"Ricorreremo - annuncia sicuro il presidente Taccone - c’è stato un vizio di forma che non vi svelo, è l’arma segreta che mi farà vincere". E in effetti l’ultima strada da percorrere è quella del Collegio di garanzia del Coni, che non si pronuncia sul merito ma sulla legittimità. il problema è che la squadra che ieri giocava già oggi potrebbe disattendere l’appuntamento per gli allenamenti, figurarsi le amichevoli fissate martedì e sabato contro la Virtus Francavilla e la Cavese.

Eppure sono passati soltanto nove giorni da quando il presidente Taccone presentava davanti al sindaco Vincenzo Ciampi le nuove maglie: c’era pure Anna Falchi a prestare il proprio volto. Ora lo stesso sindaco dovrebbe ritrovarsi in mano il titolo sportivo per costituire la squadra con cui far ripartire l’Avellino dai dilettanti.