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rassegna stampa roma

Assist del portiere: lo schema Mirante rilancia la Roma

LaPresse

Contro la Fiorentina il portiere ha dato il via al vantaggio giallorosso ed è già al secondo passaggio decisivo in stagione

Redazione

Il segreto della Roma è nell’uomo che meno ti aspetti. Senza il pasticcio di Verona, oggi il discusso Fonseca sarebbe terzo con gli stessi punti di Juve e Atalanta. E il merito è anche di Antonio Mirante. Come riporta Matteo Pinci su La Repubblica - non c’è portiere in Serie A che tocchi meno palloni di lui, eppure quando ieri ha preso palla e spedito con un rinvio Spinazzola verso la porta opposta ha ripetuto un copione già sperimentato. Due assist di un portiere sono comunque un concetto che la mente non considera: eppure lo schema pare cosa rodata, col Benevento un rilancio che aveva messo Mkhitaryan in condizione di affidare a Dzeko il più comodo dei palloni per segnare. Dopo quella rete Dzeko lo applaudì vistosamente, "Bravo Antonio". Convincendolo a riprovarci, col risultato che il bis di ieri direttamente per l’1-0.

In Serie A tutti gli altri portieri titolari giocano normalmente più palloni di lui: Strakosha, Rafael e Perin oltre 12 a partita più del numero 83 romanista, che però sembra diventato il più abile a innescare gli attaccanti. E pensare che nell’estate del 2019, quando il tecnico Fonseca parlava della propria idea di calcio con l’allora ds Petrachi, lo convinse a spendere 23,5 milioni per Pau Lopez, ritenendolo un portiere bravo a giocare il pallone con i piedi. I lanci di Mirante sono la prova del cambio di filosofia: meno possesso palla, molto più contropiede. Lasciando spesso la fase offensiva alle idee di un trio niente male. Il 2-0 che ha calato il sipario sulla partita è tutto loro: rifinitura di Dzeko, assist di Mkhitaryan e gol di Pedro. Troppo per la Fiorentina di Iachini. Ora il tecnico rischia: Commisso l’ha difeso dalle ire del suo braccio destro Barone. Ma il credito inizia a segnare rosso.