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Ancora Dzeko: è sempre più il re di Roma

LaPresse

Gol decisivo del bosniaco, Kolarov si fa parare un rigore. Fonseca: “Potevamo farne 5 o 6”

Redazione

Oltre che in campo, Dzeko fa parlare di sè anche nei piccoli gesti. Come riportato da La Repubblica, ieri, prima di risalire sul pullman che doveva riportarlo verso Roma dal Salento, Edin Dzeko ha sorriso e firmato un autografo accanto al nome di Totti  facendo felice il bimbo che si era fatto avanti. La differenza tra la Roma e il Lecce, oggi, è proprio Dzeko. Che con un'incornata nella ripresa in sette giorni ha ridato fiato a una squadra soffocata per un tempo dagli avversari, dal caldo estivo e dai mostri dopo la sconfitta precedenti contro l'Atalanta. Quel gol, insieme a quello al Bologna di una settimana fa, segna la differenza in classifica tra i giallorossi e i salentini: senza quei gol sarebbero entrambe a 7, e invece la Roma è a un punto solo dal Napoli. Novantadue reti in 186 gare in giallorosso, con Lecce diventata la 17ª città in cui ha lasciato la propria impronta. Conte avrebbe fatto di tutto per portarlo all'Inter, ma Fonseca non era e non è, tut'ora, disposto a farne a meno (unico insieme a Kolarov tra i giocatori di movimento a non aver saltato nemmeno un minuto di campionato).

Quello di ieri al Lecce invece è il 15° gol di testa da quando è alla Roma: stavolta però è servito anche un piccolo aiuto esterno dal portiere Gabriel, disastroso sul gol del colosso bosniaco e anche prima in varie occasioni, ma poi risorto con il riflesso che ha spedito in corner il rigore di Kolarov avrebbe potuto chiudere la partita. Testa all’Europa League ora, con i giallorossi che sono attesi giovedì a Graz, dove il Wolfsberg gioca le partite europee interne. Quel giorno nella Roma tornerà Zaniolo, lasciato ancora fuori e ancora ricco di spunti una volta entrato: uno spezza partite. Prestazione positiva anhce per Smalling, che tiene più sicura una difesa traballante prima del suo arrivo.