"È un salto nel buio. Ma Daniele è grande, grosso e consapevole della scelta che ha fatto". Ne è certo Alessandro Roja, attore e amico di De Rossi oltre che grande tifoso della Roma e genero di mister Claudio Ranieri. L'ex capitano giallorosso saprà cavarsela nel nuovo ruolo di allenatore. Nonostante l'ombra di José Mourinho. "Non sono un grande fan dell'esonero in questo momento della stagione. Adesso ci sono gli scontenti, i furiosi, ma anche chi non vedeva l'ora. Io personalmente non me lo aspettavo". Questa la sua intervista completa a La Repubblica:
La Repubblica
Alessandro Roja: “Per De Rossi è l’appuntamento con il destino”
La ha stupita? "Avevo capito che qualcosa non andava. Quando un allenatore di quel livello chiama la società, chiedendo pubblicamente un rinnovo e non c'è risposta, qualcosa vuol dire. Io pensavo si potessero separare a fine stagione. Ma si è tramutata in una grande occasione per Daniele".
Ha fatto bene ad accettare? "È grande e grosso e ha voglia di fare l'allenatore. Secondo me uno deve fare anche il passo più lungo della gamba per capire di che pasta è fatto.
Questa cosa non inficia nulla nella sua carriera. Lui prova a fare una cosa difficilissima. Se va bene è un grande passo, se va male non potrà mai essere colpa sua".
Quella dei Friedkin a tanti è sembrata una scelta furba. "È sottile il confine tra l'intelligenza e la paraculaggine. I proprietari hanno valutato tanti aspetti, non ultimo quello ambientale. Per quel che riguarda la conoscenza della piazza, del momento tecnico. È facile dire sia un paracadute. Io credo sia una scelta giusta, visto il momento".
Cioè? “Daniele credo che abbia visto molto la Roma. Non parliamo di un allenatore che arriva senza sapere niente. Lui come spettatore tecnico è quello che la conosce forse meglio di tutti. Quindi è un vantaggio per chi deve prendere un problem solver in un'azienda".
Come pensa la stia vivendo? "La pressione sarà tanta, conoscendolo un minimo. Mi metto nei panni di un giocatore tifoso. Credo abbia un maremoto interno. Ma anche un grande fomento. Un grande livello emotivo, ma anche professionale e sportivo. Senza ridurre tutto solo al romanismo".
È la sua grande occasione? "La vita funziona di chiamate, di treni, di possibilità. Sono dei singoli che affrontano le tappe della loro carriera. Alla fine tutto ha una logica anche in dinamiche dove di logica ce n'è poca. Le cose spesso non vanno come devono. Ma questa era qualcosa che doveva succedere, ed è successo. E adesso se la gioca".
Come pensa sarà l'accoglienza domani all'Olimpico? "Lasciando stare Daniele, ho un po' la curiosità di vedere l'atmosfera dopo due anni e mezzo di grande amore per Mourinho. Un po' di contestazione, che i calciatori ora non hanno scuse. Il succo di queste settimane è un po' vedere che succede alla Roma. Perché c'è un ventaglio di sentimenti contrastanti che sicuramente usciranno fuori".
Lo ha sentito nelle ultime 48 ore? "Gli ho mandato l'in bocca al lupo su WhatsApp. Ma davanti gli ho scritto '33486esimo messaggio. Perché immagino avrà ricevuto una quantità di messaggi infinita. Non mi aspetto nulla, era un augurio scevro da ogni pretesa".
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