(Il Romanista - C.Zucchelli) - Non si tratta di una celebrazione, nonostante Zdenek Zeman parli di Francesco Totti nella sala delle bandiere del Campidoglio e non ci sarebbe posto al mondo più appropriato. Non si tratta delle ennesime, e a volte pure troppo retoriche, parole di un allenatore che fa i complimenti al suo giocatore più forte e più importante. Quello che Zdenek Zeman dice di Francesco Totti il giorno dopo Inter-Roma è la semplicità e la bellezza di una verità inconfutabile. Che non arriva adesso, cioè ieri, perché il Capitano è stato decisivo a San Siro come e più di chi ha segnato. È una verità che arriva da lontano, da 15 anni fa, da quando Zeman diceva di Totti le stesse cose che dice oggi. Le diceva quando allenava la Roma, quando era all’estero, quando veniva esonerato e quando invece trascorreva le giornata giocando a golf. Eccole: «Non ho da dire cose particolari, da tanto tempo dico le stesse cose. Sono 15 anni che è un giocatore importante. Sono contento che stia bene, ha fatto la preparazione nel migliore dei modi e i risultati si vedono. È un fuoriclasse».
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Zeman: «Totti è un fuoriclasse»
(Il Romanista – C.Zucchelli) – Non si tratta di una celebrazione, nonostante Zdenek Zeman parli di Francesco Totti nella sala delle bandiere del Campidoglio e non ci sarebbe posto al mondo più appropriato.
Tranne gli allenamenti saltati a Irdning per il problema alla caviglia, sono due mesi che Totti fa tutto il lavoro coi compagni. Considerando che molti hanno 15 anni meno di lui, come Florenzi ad esempio, qualcuno potrebbe rimanere stupito della facilità di corsa del Capitano che corre e pressa come ai tempi d’oro. Cioè come sempre. Perché va bene celebrare il rapporto con Zeman - si adorano, e non è una novità - ma Totti faceva lo stesso anche lo scorso anno, quando spesso e volentieri era il primo a fare il pressing sul portiere avversario. Solo che la Roma andava meno bene, solo che il gioco di Luis Enrique lo costringeva a fare un lavoro oscuro in fase di contenimento che in attacco lo faceva rendere di meno.
Con gli schemi di Zeman si trova a meraviglia: fa l’esterno d’attacco a modo suo, crea e inventa, manda in porta i compagni in attesa di andarci lui. Magari già tra un paio di settimane contro il Bologna, a cui in 20 anni ha fatto gol tante - e importanti - volte. Non solo Totti però. Zeman si coccola il suo campione ma anche tutti gli altri protagonisti della vittoria di San Siro. Una vittoria che i giocatori hanno festeggiato nello spogliatoio mantenendo però sempre moderazione e piedi per terra. Come ha detto il Capitano subito dopo la partita e come Zeman, che sorrideva domenica notte nella panchia del Meazza nel vedere i suoi «ragazzini» così felici, ha ribadito ieri in Campidoglio dove ha ricevuto il Premio Sportivo d’Elite "Avversari sì, nemici mai": «Abbiamo vinto con merito e io sono contento - ha spiegato - è un peccato che adesso arrivi la sosta. Abbiamo molti nazionali, speriamo di ritrovarli con lo stesso entusiasmo di domenica sera». [...]
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