(Il Romanista - C.Zucchelli) - Meno male che a fine partita ci sono i tifosi della Roma che trovano la forza di cantare ancora. Meno male che, mentre Viviani lascia per ultimo il terreno del Franchi, loro si fanno sentire.
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Una partita da dimenticare
(Il Romanista – C.Zucchelli) – Meno male che a fine partita ci sono i tifosi della Roma che trovano la forza di cantare ancora. Meno male che, mentre Viviani lascia per ultimo il terreno del Franchi, loro si fanno sentire.
Perché per il resto Siena-Roma 1-0 è una partita da dimenticare. Una gara che non si doveva neanche a giocare, perlomeno non in notturna, e che invece vede il Siena di Sannino, già capace di inchiodare la Roma sul pari all’andata, portarsi a casa tre punti preziosissimi per la salvezza. Tre punti che, viceversa, avrebbero consentito alla Roma di scavalcare l’Inter in classifica portandosi a ridosso della zona Champions. E invece, nonostante i quattro attaccanti in campo nel finale, la squadra di Luis Enrique trova il secondo ko di fila in trasferta dopo quello di Cagliari (e recupero di Catania escluso) e soprattutto non trova una prestazione all’altezza di quella di una settimana fa contro l’Inter. Tanto possesso palla fine a se stesso, pochissime occasioni da rete, ancor meno cattiveria nelle fasi decisive dell’incontro. E pensare che nei primi minuti la squadra, schierata con José Angel a sinistra al posto di Taddei e con Viviani in regia, era partita forte.
La Roma continua a dominare ma sbaglia troppi appoggi e al 16’ è ancora Calaiò a divorarsi un gol solo davanti a Stekelenburg. Mentre l’attaccante del Siena si dispera a pochi metri da lui Luis Enrique si imbestialisce con la squadra, che soffre troppo a centrocampo. Tre minuti e arriva il primo tiro in porta della Roma: Lamela si conquista una punizione che poi batte a giro da posizione defilata, ma trova Pegolo attento. Incredibile il gol che a porta vuota sbaglia Destro, servito bene da Giorgi bravo a sorprendere in velocità la difesa della Roma e in particolare José Angel che, essendo anche il più vicino alla panchina del tecnico, si becca più rimproveri di tutti. Al 40’ è di nuovo bravo Pegolo in uscita ad anticipare Pjanic che al termine di un bello scambio con Totti era entrato in area pronto a battere il portiere del Siena. Luis Enrique nell’intervallo striglia la squadra e nel frattempo Kjaer intensifica in riscaldamento: è lui ad entrare ad inizio ripresa al posto di Juan. (...)
Detto, fatto. Sul dischetto va Calaiò, Stekelenburg intuisce ma non arriva sul pallone. La Roma prova a riorganizzarsi, ma è il Siena che continua ancora ad essere pericoloso con Destro il cui tiro è ribattuto addirittura da Borini. Luis Enrique prova a dare l’ennesima scossa alla Roma e mette Osvaldo, al rientro dopo un mese e mezzo, per Totti. La fascia di capitano passa a Heinze, il leader di una squadra sempre più giovane in campo e chiamata a tentare il tutto per tutto nella mezzora finale. Tanto che Luis Enrique toglie Simplicio e mette Bojan (spostando Lamela a centrocampo), Sannino risponde con Angelo al posto di Calaiò. Risultati però non se ne vedono, la Roma non arriva dalle parti di Pegolo e quando Pjanic, a dieci minuti dalla fine, tenta un tiro dal limite dell’area perché non ha un compagno libero a fianco si capiscono bene tutte le difficoltà giallorosse. Al 37’ Borini, su cross di Heinze, tenta il tiro al volo nonostante Osvaldo libero a centro aera ma Pegolo, ancora una volta, non corre pericoli. Il Siena gioca senza punte, tutti e 10 i giocatori davanti al portiere, ma la Roma non riesce ad entrare in area. E la faccia di Luis Enrique, costantemente in piedi davanti alla panchina, quando prima Rosi poi Lamela sbagliano un passaggio è tutta un programma. (...)
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