(Il Romanista - E.Masetti) - Lui lo sa. Lui, che sta per Francesco Totti 218 gol in serie A, sa che la strada da seguire è una sola: seguire Zdenek Zeman. Lo sa per esperienza diretta, lo sa perché quindici anni fa lui lo ha fatto e la Storia si sa come è andata, e lo sa anche e soprattutto perché vede il lavoro di Zeman a Trigoria tutti i giorni. Lui, Francesco Totti 218 gol in serie A, si presenta a parlare dopo il quarto ko in campionato e ci mette la faccia. Per la Roma, per i suoi tifosi, e in particolare per il suo allenatore. «Non è il momento di festeggiare il record personale - dice - anche perché sapete come sono fatto, penso più alla squadra che a me stesso. Ci sono cose più importanti. Cosa non funziona nella Roma? Tutto. La squadra non fa quello che vuole il mister. Quando creiamo e cerchiamo di metterci a disposizione non otteniamo quello che vogliamo. Dipende da noi, gli artefici siamo noi che andiamo in campo. Cerchiamo di fare del nostro meglio, ma il momento è negativo. Dobbiamo restare uniti per uscire dal tunnel il prima possibile». Ma qual è il problema? Forse le caratteristiche tecniche non congeniali di qualcuno? «Non sta a me giudicare. Io ho già giocato col mister e so cosa vuole, so quello che chiede ma noi mettiamo in pratica il 50% e non va bene. I risultati non vengono anche per questo».
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Totti: «Zeman va seguito!»
(Il Romanista – E.Masetti) – Lui lo sa. Lui, che sta per Francesco Totti 218 gol in serie A, sa che la strada da seguire è una sola: seguire Zdenek Zeman.
Gli chiedono se sia più giusto pensare a una stagione di transizione. «Porsi obiettivi a inizio stagione è normale, adesso il nostro obiettivo è il terzo posto. Non possiamo puntare allo scudetto, la Juve è superiore a tutti. È un traguardo troppo ambizioso? No perché la squadra, con voglia e determinazione che deve esprimere, ha un grande organico che può fare veramente bene. Adesso altri vanno più forti di noi, ma se vogliamo fare una grande stagione dobbiamo unirci e pedalare. Non possiamo fare un’altra annata di transizione, basta. Ha stancato un po’ tutti, penso. Far cambiare qualche idea al mister? Si consulta con tutti, ma alla fine è lui che decide. È normale che quando non ottieni quello che vuoi, escono tante cose. Ma dobbiamo seguire Zeman. Seguendo lui, usciremo da questo tunnel. Lo conosco più di tutti, so che persona è e che vuole dimostrare attaccamento alla maglia. Lo stimo tantissimo e noi gli siamo vicini». Poi gli viene chiesto se la Roma ha i giocatori adatti per Zeman: «Lui dice di sì...».
Il ds Sabatini chiede fiducia ai tifosi:«Non siamo di fronte a una squadra che non si esprime, ma a una squadra che riesce a fare cose giuste ma non per tutti i 90 minuti. Inutile appellarsi al fatto che ci siano ragazzi nuovi, è un’osservazione pigra. Dobbiamo andare avanti, sapendo che la gente merita altro. Comprendo lo stato d’animo dei tifosi, non possiamo però accusare i giocatori di non impegnarsi. Sono un gruppo straordinario, non la condivido». Lamela è un motivo di soddisfazione:«Dentro ai risultati brutti qualche piccola scintilla si accende. Questa è stata le serata di Lamela sotto questo aspetto, ma non è causale. L’allenatore lo sta aiutando a trovare la porta. È molto motivato e farà molto bene».
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