rassegna stampa roma

Totti: «So che De Rossi vuole restare»

(Il Romanista – D.Galli) – Cose che Capitano. Cose da Capitano. Da Totti. All’Hilton Rome Airport, dove è presente per il solito incontro di metà campionato tra le componenti del calcio, Francesco insacca il terzo gol in due giorni.

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) - Cose che Capitano. Cose da Capitano. Da Totti. All’Hilton Rome Airport, dove è presente per il solito incontro di metà campionato tra le componenti del calcio, Francesco insacca il terzo gol in due giorni.

Dopo la doppietta domenica con il Chievo, Totti realizza un altro gol. Mediatico. In un colpo solo smentisce un paio di fesserie che si sentono dire da qualche mese a Roma. La prima: il rapporto disintegrato, anzi il rapporto che non c’è mai stato, tra Francesco e Luis Enrique. La seconda: De Rossi ha già firmato altrove. Falso. Fesserie appunto. Al contrario, De Rossi potrebbe firmare. Ma per la Roma. «Essermi sbloccato - commenta Totti - è stato importante per me e per la Roma. Il feeling con Luis Enrique? C’è sempre stato, mancavano solo i risultati. De Rossi? È tifoso della Roma. Da quello che so vuole restare, ma decide lui». Cominciamo da Luis Enrique, l’hombre vertical, il tecnico con gli attributi d’acciaio, l’uomo che non ha avuto alcuna remora nell’ammettere di ignorare quel che racconta la stampa sportiva. I cori della Sud, l’ovazione dell’Olimpico, i consigli dei suoi manager. Ecco, tutto questo non sarebbe bastato a far cambiare idea all’allenatore. Se Luis Enrique non avesse ritenuto Totti importante per quello che a Trigoria non amano chiamare progetto, ma che progetto è e pure fico, gli avrebbe fatto fare panchina.

Erano bastate un paio di decisioni oggettivamente sbagliate con lo Slovan - all’andata Totti che subentra a Caprari, al ritorno Totti sostituito per Okaka - per far sì che gli sciocchi guardassero il dito che indicava la luna, invece di guardare la luna. C’è chi si è fermato all’apparenza, c’è chi ha pensato che Luis Enrique fosse il braccio armato di Baldini, che sempre secondo loro aveva deciso di far fuori Totti dalla Roma. Fesserie tipo quella dell’italianizzazione della Roma? No, qualcosa di più. Cazzate. Se con Baldini c’era stata certamente un’incomprensione, un blackout nella comunicazione, con Luis Enrique non c’era stato nulla. Nulla, se non un paio di scelte tecniche errate. De Rossi. Totti dice due cose. Che Daniele è tifoso della Roma. E che da quello che lui sa, vuole restare. E allora perché non firma?, potrebbe domandarsi qualcuno. Semplice. Perché è un professionista, perché sa che a 29 anni e in scadenza di contratto non certo per colpa di questa gestione, può permettersi di far chiedere al suo agente Sergio Berti non la luna, perché la luna gliela offrono volentieri a Manchester e Madrid. Ma il giusto.(...)