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Stadio Roma, americani a caccia del super partner

Gli uomini di Pallotta stanno prendendo in considerazione diverse collaborazioni internazionali

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La ricerca prosegue. Dopo aver sondato la disponibilità di Etihad e Turkish Airlines, la proprietà americana continua a battere una serie di piste per i naming rights, i diritti sui nomi da attribuire al nuovo stadio e ai suoi “derivati”. Non solo. Gli uomini di Pallotta stanno prendendo in considerazione diverse collaborazioni internazionali, sempre in ottica stadio.

E nel frattempo incassano l’alto gradimento del popolo romanista per le maglie Nike. Store svuotati, è stato un boom di vendite.

Etihad e Turkish Airlines - I contatti erano parecchio avviati, ma la trattativa con entrambi i soggetti potrebbe essere giunta a un binario morto. Eppure sono un indizio, una cartina di tornasole, gli americani puntano al bersaglio grosso. Pannes & Co. stanno valutando anche diverse collaborazioni internazionali, sempre in ottica stadio. C’è poi un messaggio piuttosto chiaro, di quelli che si possono leggere tra le righe ma che stavolta è meglio rendere espliciti. La notizia del default della Sais Spa, la società che per la bellezza di 42 milioni di euro ha ceduto a Parnasi l’area di Tor di Valle dove sarà costruito lo stadio, non ha minimamente spaventato la società. «I tifosi della Roma possono stare tranquilli, non ci saranno difficoltà né problemi dopo questo fallimento», ha spiegato a “Rete Sport” Gaetano Papalia, l’ex numero uno della Sais. La ragione? Semplice, il prezzo di mercato. «Il contratto – ha detto Papalia – è antecedente alla presentazione del concordato. Può essere revocato, ma non si tratta di un prezzo vile». Vile.

Nel senso che non danneggia i creditori. «Questo contratto - sono sempre le parole di Papalia – offre risorse alla Sais che sono doppie rispetto alle richieste dei creditori. Nessuno si sognerebbe di revocare un contratto quando non c’è possibilità di spuntare un prezzo più alto per la vendita dei terreni». Da parte sua, tramite l’Assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo il Campidoglio ha preannunciato l’invio di una lettera per ricevere dalla «proprietà del terreno», alias Parnasi, «notizie sul trasferimento» della proprietà stessa «allo scopo di valutare le eventuali implicazioni che la dichiarazioni di fallimento del precedente proprietario potrebbe comportare». Un atto dovuto, che non frena affatto l’esame dello studio di fattibilità presentato dalla Roma.