Il campo è lo stesso, l’epilogo si spera si sia diverso. Un anno dopo la sconfitta dei ’98 ai rigori contro l’Inter, i Giovanissimi Nazionali ci riprovano e oggi alle 17 ad Abbadia San Salvatore affrontano la Juventus nella partita che vale lo scudetto. Il gruppo è quello dei ’99, che all’ultimo atto delle final-eight è approdato battendo di misura il Milan grazie a una rete del bomber Scamacca. Un gruppo con una voglia matta di riportare nella bacheca di Trigoria un titolo che manca dal 2007 (ultimi a farcela i ’92 di Viviani e Pettinari) e che da quel 9 giugno è stato sfiorato per due volte, nel 2010 dai ’95 di Romagnoli, quando il fatto di giocare il 17 giugno con Montella in panchina non bastò a strappare lo scudetto al Milan di Cristante e Petagna, e poi ancora lo scorso anno, quando i ’98 si fermarono a un calcio di rigore dal tricolore.
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Sfida alla Juve per il tricolore
I giovanissimi giallorossi sfidano la Juventus in finale per la conquista del tricolore.
Federico Coppitelli, unico allenatore capace di arrivare in fondo nell’anno in cui la Roma tornava a portare tre squadre alle finali nazionali, è ancora chiamato a tenere la concentrazione alta e la pressione il più bassa possibile, ma sa che l’occasione è di quelle importanti perché difficilmente ricapiterà una finale senza milanesi, così come difficilmente capita quello che era successo ai ’92 nell’anno del loro trionfo: vincere la Nike Cup e giocare la finale scudetto con la prospettiva della fase internazionale del trofeo.
A Chianciano Roma e Juve sono state inserite nello stesso gruppo e tornano a sfidarsi a quattro giorni dall’1-1 dell’ultima gara del girone, che i giallorossi hanno affrontato con la qualificazione alla semifinale già aritmeticamente conquistata. Il pareggio ha aperto alla Juve le porte dell’altra semifinale contro l’Atalanta, piegata dalla doppietta del gigante Goh. Sarà lui il pericolo numero uno per la difesa di Coppitelli, chiamata agli straordinari contro lo strapotere fisico dello juventino, italiano di origini ivoriane che praticamente quest’anno ha vinto le partite da solo. Coppitelli lo conosceva bene e si aspettava di ritrovarlo a Chianciano: «Contro squadre che hanno giocatori così, sul piano fisico non c’è partita – diceva dopo la Nike Cup - È normale che facciano la differenza. Noi possiamo solo giocare a calcio e provare a farlo il meglio possibile». Che poi è il prinicipio al quale da anni Bruno Conti cerca di improntare il settore giovanile. Portato in trionfo dai giocatori dopo la semifinale con il Milan, anche oggi Conti sarà a bordo campo per seguire l’ultimo atto dei suoi ragazzi. Magari stavolta ci sarà il lieto fine.
FORMAZIONE Tutti a disposizione per Coppitelli, che davanti al portiere Greco schiererà la difesa a quattro con Testa e Pellegrini sugli esterni e al centro la collaudata coppia Visconti-Kastrati. In cabina di regia il capitano Marcucci, con accando la rapidità di Meadows e gli inserimenti di Valeau, favorito su Petruccelli. In avanti il tridente delle meraviglie con Cappa (che alla Juve ha già segnato qualche giorno fa), Scamacca e Antonucci.
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