rassegna stampa roma

Salviamo solo questo minuto

(Il Romanista-C.Zucchelli) Gli olè del pubblico dell’Atalanta arrivano a dieci minuti dalla fine. E sono tutti meritati, perché la squadra di Colantuono stramerita il 4-1 con cui strapazza la Roma.

Redazione

(Il Romanista-C.Zucchelli) Gli olè del pubblico dell’Atalanta arrivano a dieci minuti dalla fine. E sono tutti meritati, perché la squadra di Colantuono stramerita il 4-1 con cui strapazza la Roma.

La squadra di Luis Enrique dimostra, ancora una volta, quel difetto di continuità che finora ne ha frenato l’ascesa in campionato e lo fa nella giornata peggiore, quella in cui, parole del ds Sabatini in settimana, sarebbe dovuto iniziare «un altro campionato».

 

La giornata romanista nasce e finisce male: fuori Kjaer e soprattutto De Rossi per motivi disciplinari, dentro una squadra stanca, svogliata, praticamente non pervenuta. Una squadra che arriva al derby nelle condizioni peggiori: fisicamente e psicologicamente. La speranza è che in questi giorni a Trigoria giocatori, allenatori e giocatori facciano gruppo. Per l’ennesima e definitiva volta. Per evitare, nella domenica più importante, altre figuracce come quella di ieri. (...)

L’Atalanta gioca in velocità e sorprende sempre la difesa giallorossa, altissima come al solito. Una difesa con Juan e Heinze al centro, visto che Kjaer è in tribuna insieme a De Rossi. Dopo quattro minuti primi brividi: Marilungo lascia sul posto Rosi prima e Juan poi, calcia a botta sicura ma Stekelenburg ci mette la mano quel tanto che basta per mandare il pallone sul palo. Dopo cinque minuti il portiere olandese non può però fare nulla ancora su Marilungo, servito benissimo da Denis e tenuto in gioco da Heinze. Uno a zero e Roma che non sembra entrata in campo. Ci prova Marquinho da trenta metri ma il suo sinistro termina in curva e al 19’ l’Atalanta raddoppia. Il brasiliano passa malissimo col destro il pallone a Gago che non riesce a prenderlo e fa fallo su un avversario (ammonito, salterà il derby perché diffidato), Denis ci si avventa, Juan e Rosi ancora non possono nulla e arriva il 2-0 dei bergamaschi. L’Atalanta avrebbe l’occasione di chiudere i conti in altre occasioni, ma Taddei prima e Heinze poi ci mettono una pezza. E al 36’ la Roma riesce a riaprire la partita: Osvaldo tira dal limite dell’area, il pallone sbatte addosso a Borini che si gira e di punta batte un pessimo Consigli. Con questa rete l’ex attaccante del Chelsea diventa il miglior bomber stagionale: sette gol in campionato più uno in Coppa Italia. È lui a dare la scossa e la squadra sembra recepirlo: Marquinho ci riprova ancora da trenta metri, la mira stavolta è migliore ma il brasiliano non riesce ad inquadrare la porta. Luis Enrique prova a cambiare qualcosa e inverte le posizioni di Lamela, che va a fare l’intermedio, e Pjanic, che si sposta sulla trequarti. La mossa sembra sortire gli effetti sperati perché la Roma si fa più pericolosa, ma tiri se ne vedono ancora pochi. E il primo tempo termina con Rosi col labbro spaccato da un intervento di Maxi Moralez e con Luis Enrique che, imbufalito, si dirige verso gli spogliatoi.

La squadra rientra più tardi rispetto all’Atalanta, il tecnico prova a spronare i suoi ma la ripresa è, se possibile, peggio dei primi quarantacinque minuti: Rosi esce e lascia il posto a José Angel ma dopo un minuto e 40 secondi ancora Marilungo scatta sulla destra e mette in mezzo per Denis, tenuto in gol da Taddei. Per il bomber dell’Atalanta, 15 gol stagionali, è un gioco da ragazzi fare il 3-1. La Roma non esiste più: all’8’ espulso Osvaldo per segnalazione del quarto uomo a Damato su un presunto calcio dell’italo argentino a Cigarini, al 20’ arriva la tripletta di Denis con l’ennesima palla in verticale che prende in velocità la difesa della Roma. Il primo tiro in porta dei giallorossi arriva alla mezzora con una punizione di Lamela col sinistro che va direttamente in curva, sette minuti dopo la squadra rimane in 9 per l’espulsione di Cassetti (entrato al posto di Juan) per proteste. La partita finisce lì, il campionato della Roma no. Domenica c’è il derby, guai - per tutti - a ripetere un’altra prestazione del genere.