(Il Romanista - M. Macedonio) - A fine partita torna a essere il Rudi Garcia soddisfatto, sì, ma ancora una volta con i piedi per terra. «Scudetto è una parola – dice – che non sentivo più pronunciare da tempo». Reduce com’era da quattro pareggi e capace, in quest’occasione, di sconfiggere invece una formazione certamente più forte. «Non c’è una spiegazione – continua il tecnico francese. – Tutte le squadre, anche quelle contro cui abbiamo pareggiato, hanno qualità. Ciò che importa è aver vinto oggi. Una grande gara si può giocare solo tra due grandi squadre».
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Rudi: «Il viaggio continua»
(Il Romanista – M. Macedonio) – A fine partita torna a essere il Rudi Garcia soddisfatto, sì, ma ancora una volta con i piedi per terra.
Una Roma che non può nascondersi di stare lottando per lo scudetto. «Non sentivo la parola scudetto da molte settimane. Quello che conta è che la Roma continui il suo viaggio. Oggi abbiamo giocato molto bene, direi alla grande, e sono molto felice per i tifosi e per noi. E anche per Mattia Destro. Erano molti mesi che era fuori, ed è una bella cosa che sia stato suo il gol della vittoria: un segno importante, per lui e per la squadra». Un gol realizzato da vero centravanti, mentre Ljajic non ha inciso forse altrettanto. E il tecnico è sembrato addirittura arrabbiarsi con lui sul gol della Fiorentina. «Ljajic – chiarisce Garcia – è un grande giocatore, ha talento, è giovane, ma deve lavorare ancora molto. Sono però contento di lui. Sul gol non ha fatto nulla di pericoloso per la squadra, normali discussioni di ordine tattico». E’ stata la Fiorentina che si aspettava, o l’atteggiamento della squadra viola ha cambiato i piani della Roma? «Ho visto una grande Roma. Avevamo preparato molto bene questa partita, e sapevamo che loro hanno giocatori forti, di grande classe. Quello che importava, però, era fare gol e vincere la partita. L’abbiamo fatto. Vuol dire che ancora una volta stiamo bene sul piano fisico, psicologico e anche del gioco».
Non si sbilancia però, il tecnico, quando gli viene chiesto se la Roma sia l’unica che può dare fastidio alla Juve, essendo anche l’unica squadra imbattuta del campionato. «Non lo so. Una settimana fa la Roma non era buona e ora è da scudetto. Mi sembra un po’ strano. Ciò che importa, ripeto, è giocare bene le nostre partite, e farlo con entusiasmo. Di sicuro è più facile se si hanno più soluzioni in panchina e quando la rosa è quasi intera. L’abbiamo visto anche stasera, e ribadisco che potremo fare una grande stagione se non avremo troppi infortunati». Torna su Mattia Destro, il tecnico transalpino, dopo averlo quasi coccolato al momento della sostituzione. «Sono molto felice per lui. Non è facile entrare e segnare il gol della vittoria dopo nove mesi di assenza. La sua uscita? Credo che anche sul piano tattico sia stata una scelta importante lasciare in campo Gervinho, che poteva fare il terzo gol. Mattia era entrato per fare 35-40 minuti, che forse sono anche troppi per lui. E’ da un paio di mesi che sta lavorando molto forte e con grande spirito».
La Roma – gli fanno osservare – non ha mai giocato 15 partite in campionato senza perdere. Un nuovo record che si aggiunge agli altri.«Quello che importa è non avere perso dall’inizio e per 15 giornate. E’ certamente una striscia eccezionale, ma anche con 11 vittorie 4 pareggi siamo sotto alla Juve: vuol dire che loro hanno una rosa per vincere sia il campionato che la Champions. E faccio loro gli auguri per la partita con il Galatasaray». Una striscia eccezionale, che non è bastata a preservare la Roma da qualche appunto. «No, nessuna motivazione in più per le critiche. Quando vedo la squadra allenarsi ogni giorno con tanta voglia e tanta qualità, capisco che possiamo andare a giocarci al meglio la stagione. Ma, ripeto, non dobbiamo avere tanti infortunati. Solo così potremo fare una grande stagione. Pareggiare a Torino o a Bergamo, con le prestazioni che abbiamo fatto, non è un problema. Importante è che abbiamo avuto la possibilità di vincere. Mi importa che dalle statistiche la Roma abbia tutto per fare bene. Abbiamo fiducia in noi, e vedremo dove saremo alla fine della stagione. Se avremo raggiunto il nostro obiettivo di entrare in Europa, o addirittura in Champions, che è ancora più bella».
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