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Romagnoli: «Zeman è grande»

(Il Romanista – V.Meta) Zeman non perde occasione per parlare bene di lui, Sabatini se ne è innamorato vedendolo nel derby del suo esordio in Primavera, eppure le uniche partite della stagione Alessio Romagnoli non le ha giocate con la...

Redazione

(Il Romanista - V.Meta) Zeman non perde occasione per parlare bene di lui, Sabatini se ne è innamorato vedendolo nel derby del suo esordio in Primavera, eppure le uniche partite della stagione Alessio Romagnoli non le ha giocate con la maglia della Roma.

Paradossi da ragazzo prodigio per il diciassettenne difensore giallorosso, sempre in panchina con la prima squadra, ma in campo soltanto con l’Under 19, naturalmente sotto età. Paradossi che ne fanno un caso unico in Italia, visto che tutti gli altri ’95 in orbita Serie A (il portiere della Samp Wladimiro Falcone, il difensore del Cagliari Dario Del Fabro e il regista viola Leonardo Capezzi) sono punti fermi in Primavera, mentre Alberto De Rossi non l’ha avuto a disposizione nemmeno per la trasferta contro l’Inter in Supercoppa Italiana. Fresco di qualificazione all’Europeo Under 19, Romagnoli continua a lavorare con la serietà che gli ha permesso di farsi apprezzare da tecnico e compagni, in attesa del suo momento: «Spero di esordire, manca solo quello - ha detto a Sky -. Io mi impegno e do sempre il massimo. Avere un maestro come il mister è fondamentale, lui ci fa crescere e ci butta dentro senza problemi».

D’altra parte, proprio il Boemo lo aveva chiamato in causa commentando la prova di Marquinhos (che ha solo un anno più di lui) dopo il successo con il Genoa: «Il brasiliano può essere un giocatore importante per la Roma del futuro, ma non dimentichiamoci che c’è anche Romagnoli, che è ancora più giovane e molto bravo». A quasi un anno dal suo debutto in Primavera, Alessio aspetta la sua occasione senza impazienza e a lasciare Trigoria per cercare spazio magari in Serie B non ci pensa nemmeno: «Sto bene a Roma e spero di esordire qui». E quando gli prospettano un paragone con Nesta, non può che rispondere con sincerità: «È stato uno dei più forti in Italia, magari essere come lui». Per età avrebbe potuto far parte della spedizione dell’Under 18 che questa sera a Manchester affronta l’Inghilterra in amichevole, invece per lui è arrivata la promozione sotto età. Tutt’altro che una sorpresa, visto che già due anni fa Pasquale Salerno lo aveva convocato per il ritiro in preparazione degli Europei Under 17 con i ’94 insieme ad altri due ’95, Lezzerini e Capezzi.

Allora nel gruppo dei diciotto che fecero la Fase Elite a Casarano rimasero solo i due viola, oggi le sorti si sono invertite: Alessio e Lezzerini sono rimasti sotto età, mentre Capezzi è il capitano dell’Under 18 pur avendo alle spalle il ritiro con Montella e due panchine in Serie A. «Alessio le ha fatte tutte, mi sa che sarà lui il primo a esordire - ha detto il centrocampista viola -. Abbiamo avuto percorsi simili fino al ritiro estivo, solo che poi io sono tornato in Primavera, mentre lui sta sempre con la prima squadra. Spero possa debuttare presto, se lo merita». Parole di stima dal ragazzo che in azzurro gli ha sempre conteso la fascia di capitano e che adesso è allenato da un tecnico che lo conosce bene, visto che ne ha fatto il leader della difesa dei suoi primi Giovanissimi Nazionali. Chissà che Romagnoli, in campo all’esordio da allenatore di Montella, non trovi la prima in A proprio contro di lui. Certo, ci sarebbe da aspettare ancora un po’: Roma-Fiorentina è l’8 dicembre.