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Romagna mia, Roma in fiore

(Il Romanista – C.Zucchelli) Due cose erano state chieste alla Roma ieri: vincere a Cesena per chiudere quantomeno dignitosamente la stagione e far segnare almeno un gol a Francesco Totti per raggiungere Altafini e Meazza nella classifica di...

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) Due cose erano state chieste alla Roma ieri: vincere a Cesena per chiudere quantomeno dignitosamente la stagione e far segnare almeno un gol a Francesco Totti per raggiungere Altafini e Meazza nella classifica di tutti i tempi in serie A.

Gli obiettivi sono stati centrati a metà: la Roma vince infatti 3-2 al Manuzzi ma il suo Capitano, comunque tra i migliori in campo, resta a secco e rimanda l’appuntamento con le 216 reti in A al prossimo anno. Quando, si spera, le soddisfazioni per lui e per la Roma saranno migliori. Perché la stagione appena conclusa è tra le peggiori degli ultimi anni. (...)

La vittoria del Manuzzi lascia il tempo che trova soprattutto perché arriva al cospetto di una squadra aritmeticamente retrocessa da settimane che si prende addirittura il vantaggio dopo 10 minuti grazie a Del Nero che approfitta di un passaggio perfetto di Santana bravo a entrare in area lasciando sul posto Kjaer e Heinze. La Roma, fino a quel momento praticamente assente dal campo e con Osvaldo e Borini in panchina, se si esclude un sinistro di Totti che scheggia la traversa, rischia anche il raddoppio sempre ad opera di Del Nero che manca di un soffio l’impatto col pallone sottoporta dopo un’uscita maldestra di Lobont. Lo spavento sveglia i giallorossi: Bojan e Lamela accelerano, Totti serve in tutti i modi ai compagni regalando perle di calcio e sembra divertirsi insieme ai compagni di reparto. Al 27’ arriva il pareggio: assist dell’argentino e gol di testa in tuffo dello spagnolo, all’ottavo centro in campionato. Quattro minuti e la Roma passa in vantaggio con uno splendido sinistro a giro di Lamela su assist altrettanto splendido di tacco di Totti. La Roma sembra essersi liberata di qualche blocco psicologico e approfitta di un Cesena ormai allo sbando visto che al 39’ ancora Bojan ci prova dalla distanza mandando fuori di un

soffio. Il primo tempo si chiude con un altro bel colpo di tacco di Totti, la ripresa si apre con Cassetti (...) al posto di Kjaer. Il Cesena prova a pareggiare con Santana che costringe Lobont alla deviazione in angolo ma è la Roma a trovare il terzo gol con De Rossi che di testa approfitta di un assist di Marquinho. Il brasiliano, con il labbro sanguinante dopo un gomito alto di Del Nero nel primo tempo, lascia il campo per far spazio a Perrotta, il Cesena fa entrare il giovane Filippi e la partita scorre via così, senza particolari sussulti. Cassetti onora l’ultima presenza con la Roma chiudendo tutti gli spazi ai romagnoli, Totti si sposta più avanti per cercare il gol, Lamela e soprattutto Bojan continuano a cercare spunti vincenti ma senza riuscirci. Al 38’ Greco si divora un gol a porta vuota, 4 minuti più tardi Bojan cerca la doppietta ancora di testa ma il portiere del Cesena dice no e allo scadere Santana, approfittando di una scivolata di Heinze, fa il 2-3 che chiude i conti e chiude anche la stagione della Roma.

Al fischio finale Luis Enrique va direttamente in panchina, con un sorriso appena accennato. Al secondo gol, quello di Lamela, aveva avuto un’esultanza quasi rabbiosa nei confronti del suo vice Moreno, segno che, evidentemente, qualche rimpianto dentro gli è rimasto. A lui e anche a tutti i giocatori, costretti a lasciare il campo di corsa vista l’invasione dei tifosi del Cesena alla caccia di cimeli preziosi. Almeno per quei pochi fortunati che ci riescono la giornata di ieri è da ricordare. Per gli altri è solo, per fortuna, la fine di una stagione che poteva essere tanto e invece non è stata.