(Il Romanista - C.Fotìa) Mentre noi celebriamo il bello e il giusto del calcio che corrisponde ai nomi di Francesco Totti e Zednek Zeman (leggete qui sotto le due perle di letteratura che ci regalano Giuseppe Sansonna e Giuseppe Manfridi, dopo la solita psichedelica rasoiata di Tonino Cagnucci che abbiamo pubblicato lunedì), la cronaca ci offre la solita disgustosa rappresentazione di un calcio malato, sporco, un calcio che fa schifo.
rassegna stampa roma
Questo calcio ci fa schifo
(Il Romanista – C.Fotìa) Mentre noi celebriamo il bello e il giusto del calcio che corrisponde ai nomi di Francesco Totti e Zednek Zeman
Mettiamo in fila le notizie. Ieri Claudio Lotito, il presidente della Lazio, è stato graziato dal Coni che lo ha riammesso in Consiglio Federale, dopo averlo sospeso, applicando il suo codice etico, in seguito alla condanna penale per Calciopoli. Evidentemente l’intransigenza etica dura lo spazio di un mattino. Ieri l’altro, l’Inter è stata condannata in sede civile a risarcire con un milione di euro il calciatore Bobo Vieri, fatto spiare, secondo la sentenza, dai servizi privati della Telecom allora presieduta da Marco Tronchetti Provera, consigliere nerazzurro. Lo stesso avvocato dell’Inter ammette lo spionaggio giustificandolo con la necessità di verificare se l’attività del suo calciatore fuori dalla Pinetina fosse o no corretta secondo i parametri stabiliti dalla società.
Come se non vigessero le leggi che tutelano i diritti di tutti i lavoratori, miliardari o no che siano, e che impediscono a qualsiasi azienda di intromettersi nella vita privata dei suoi dipendenti. Un simile comportamento non merita l’intervento della giustizia sportiva (che aveva invece archiviato la pratica senza nulla contestare all’Inter)? Già si parla (ancora!) di prescrizione. Questa è l’Inter che si ammanta di moralità. A questo punto lo striscione esibito dai tifosi interisti (“Onore a Zeman, icona del calcio pulito”) suona come uno schiaffo in faccia ai propri dirigenti. Infine, la solita, immancabile Juventus, che esibisce il proprio allenatore condannato in tutti gli stadi (ancorché in gabbia) come uno sberleffo alle sentenze della giustizia sportiva. Intanto non sappiamo ancora né come né quando si arriverà al deferimento delle squadre coinvolte in Scommessopoli.
E il pugno di ferro promesso da Petrucci e Abete? Quello vale solo per i tifosi contro i quali la repressione si abbatte senza pietà, anche quando non è minimamente giustificata dalla gravità degli atti commessi. Dunque per i potenti le regole sono sempre interpretate a favore, mentre per i poveri cristi senza potere e senza agganci a sfavore.
Fateci un favore, cari Signori del potere calcistico, cari Soloni Incipriati che soloneggiate dalle colonne dei giornali e dalle tribune tv, risparmiateci le solite frasi di circostanza su quanto è bella l’etica del Boemo: finchè non farete e chiederete una giustizia uguale per tutti, non nominate il nome di Zeman invano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA