rassegna stampa roma

Quando Ferraris giocava con loro

(Il Romanista – M.Izzi) – La prima visita della Roma a Catania di cui abbiamo trovato traccia nel nostro archivio risale al 10 novembre 1932. Quel giorno una squadra assai vicina a quella in formazione tipo (con la ragguardevole...

Redazione

(Il Romanista - M.Izzi) - La prima visita della Roma a Catania di cui abbiamo trovato traccia nel nostro archivio risale al 10 novembre 1932. Quel giorno una squadra assai vicina a quella in formazione tipo (con la ragguardevole eccezione di Fulvio Bernardini), si presentò in Sicilia per affrontare un’amichevole con la squadra locale.

Non si trattava ancora dell’attuale Club, fondato nel 1946, ma di una suo antenato, la Società Sportiva Catania, che per prima adottò i caratteristici colori rosso-azzurri, mutuati dal gonfalone cittadino. Il match terminò per 1-3 con le reti di Eusebio, Costantino e Dugoni, mentre la rete del Catania venne siglata da Bianzino, su calcio di rigore concesso dall’arbitro Di Salvo di Messina. Nella stagione 1939/40, non possiamo non segnalare l’arrivo al Catania di Attilio Ferraris IV, primo capitano della storia giallorossa. Il Campione del Mondo, giunto a disputare, in serie B, l’ultima annata professionistica della sua lunghissima carriera, trova una società disastrata, che in 10 mesi cambierà 5 allenatori (Hirzer, Meszaros, Sernagiotto, Orth e lo stesso Attilio Ferraris) e che, vista l’insolvenza del Club, lo obbligherà a mettere mano al portafoglio per aiutare alcuni dei suoi compagni a sbarcare il lunario. L’era moderna dei Catania – Roma parte nella stagione 1954/55, quando il 23 gennaio i siciliani ospitano al Cibali la Roma di Moro, Ghiggia, Venturi e Pandolfini. Guardando gli organici non c’è storia, invece il risultato finale regala una beffa. La Lupa, che vincendo si porterebbe da sola al terzo posto, passa a condurre per 2-1. (...)

Dopo un inizio scoppiettante, con un fraseggio da favola tra Cerezo e Maldera, con botta finale di quest’ultimo che porta all’1-0 e un dialogo Di Barolomei, Pruzzo, Chierico, che frutta il 2-0, la Roma si siede. Il ritardo dalla Juventus, a due giornate dalla fine è di 4 punti, e la squadra, concentrata sulla finalissima di Coppa Campioni, non crede più nella possibilità di recuperare. Si spiega così, nella ripresa, il ritorno del Catania che buca per due volte Malgioglio (subentrato a Tancredi), grazie al bellissimo colpo di testa di Andrea Carnevale e al calcio di rigore trasformato da Torrisi. Il 7 aprile 2007, passa agli annali la vittoria per 2-0 grazie alle reti di Tavano e Vucinic ma nella storia contemporanea dei Catania–Roma, svetta, indimenticabile, il triste match del 18 maggio 2008. Se avete tempo e voglia potete visionare su Youtube, un video che documenta l’accoglienza riservata ad un pullman di tifosi giallorossi giunto nei pressi dello stadio. Permette di farsi un’idea del clima vissuto in quella giornata. Daniele Lo Monaco, all’epoca giornalista al seguito della Lupa come inviato de Il Romanista, venne aggredito, commentando quegli episodi, nel corso della trasmissione “Gol di notte”, ebbe modo di dire: «Se il Catania non avesse pareggiato ci sarebbe stata una tragedia. Ma sicuro, matematico». Ultima giornata. La Roma è ancora in lotta per lo scudetto, il Catania per non retrocedere. Dopo la rete del vantaggio romanista (un’azione da fantascienza di Vucinic), si assiste a più di un tentativo di sfondamento dei vetri divisori che delimitano il campo, con decine di individui non autorizzati che si assiepano dietro ai tabelloni pubblicitari .