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“Ti amo, poi il gol. La partita perfetta”

(Il Romanista – M.Macedonio) Quel “TI AMO”, che abbracciava tutta la Sud e portava la firma del Cucs, ce l’ha ancora negli occhi, Sebino Nela.

Redazione

(Il Romanista - M.Macedonio) Quel “TI AMO”, che abbracciava tutta la Sud e portava la firma del Cucs, ce l’ha ancora negli occhi, Sebino Nela.

«L’effetto che mi fece? Quello che ha fatto a tutti noi. Una grande emozione e l’ennesima dimostrazione di cosa fosse capace quella curva. Un bellissimo ricordo, davvero. Anche perché segnai…». Che derby, infatti, quel 23 ottobre del 1984. Era la stagione con lo scudetto sulle maglie e quello era il primo derby dell’anno, giocato in “trasferta”, di giorno, anche se a cominciare dagli spalti la sfida era già vinta in partenza. A quello striscione la Nord rispose solo con tante bandierine colorate. Poca cosa. Quel derby era anche il primo che Sebino giocava in maglia giallorossa, anche se a Roma ci stava già da due anni, ma – si sa – di quei tempi era più facile, e frequente, che la Lazio militasse in B. (...) Quello, infatti, era anche il primo derby che la squadra biancoceleste tornava a giocare nella massima serie dopo le sue brave tre stagioni tra i cadetti (e altre tre ne avrebbe disputate di lì a poco, il tempo di una rapida apparizione in A, un paio d’anni, prima di retrocedere di nuovo). Non ne ha giocati tanti, quindi, l’ex difensore giallorosso, nonostante le sue undici stagioni a Roma. Ma per una ragione semplicissima: mancanza dell’avversario, appunto.

Quel 23 ottobre, però, Sebino se lo ricorda bene. «Indubbiamente. Il derby è il derby e sappiamo quanto conti per i tifosi. Personalmente, ho conosciuto questa partita arrivando nella Capitale. Anche se devo dire che mi ci ero preparato. E nel migliore dei modi, avendo giocato quelli di Genova, che non sono certo meno sentiti. Come dire che non mi sono fatto mancare nulla a riguardo. Il ricordo che ho di quella partita è soprattutto quello di una grande giornata. Andò tutto bene, visto che segnai quasi subito. Ero in area e colpii di testa su un calcio piazzato da sinistra, mettendola dentro. Vincemmo addirittura 2-0 (il raddoppio arrivò al 63’ con Pruzzo, ndr). Meglio di così… Sono comunque rimasto legato anche agli altri derby disputati qui, tutti vissuti con una grande carica agonistica ed emotiva. Anche se non ho ricordi significativi di qualcun altro in particolare. Ne abbiamo certamente disputati anche di brutti. In genere, quelli in cui c’era la paura di qualche contestazione, e inevitabilmente si giocava con il freno a mano un po’ tirato. Anche se episodi di particolare importanza, in quei derby, non mi sembra ce ne siano stati ».

Domenica ce n’è in programma uno che si annuncia ben carico di motivi di interesse… Bisognerà capire bene con quale aspetto mentale vi si avvicinano le due squadre e come entrambe affronteranno la gara.

Un’alternanza di risultati che ha peraltro riguardato tutt’e due. Due domeniche fa la Lazio perdeva a Palermo 5-1, mentre la Roma vinceva in casa col Parma. Il turno successivo, a riprova di questa altalena, l’inversione di tendenza. E aggiungiamoci, in casa biancoceleste, le dimissioni dell’allenatore, poi rientrate. E’ vero, due settimane fa era la Lazio quella che appariva più in crisi. Ma bisognerà vedere se è veramente tutto risolto.

A proposito di allenatori, una curiosità: come si sarebbe comportato Liedholm nei confronti di chi fosse arrivato tardi ad una riunione tecnica? Forse in modo più “democristiano”…

Torniamo a domenica. Hai parlato di questione mentale. Alla luce di questo, che partita ti aspetti? Se nessuna delle due avrà paura, come speriamo, potremo assistere ad un grande derby. Se, al contrario, prevarrà il timore di perdere, c’è il rischio di vedere un derby più contratto, meno carico di responsabilità. Ma spero proprio di no...

Temi un possibile pareggio? No, anche perché il pari può verificarsi con qualsiasi avversario.

Quest’anno, la Roma sembra poco avvezza ai risultati di parità. Che, a dispetto della scaramanzia, è proprio quello che tarda da più tempo nel derby. E’ vero. In campionato ne ha messi insieme, mi sembra, solo 5. Mentre di partite ne ha perse 9. Ed è un peccato. Perché sarebbe bastato che anche solo 4 o 5 di queste sconfitte si fossero tramutate in pareggi, che la classifica sarebbe oggi molto più confortante. Anzi, decisamente positiva.

Come conti di vederla, questa nuova sfida? Allo stadio o in televisione?Non potrò essere a Roma, e pertanto la vedrò in tv. Ma, di certo, e come sempre, non me la perdo.