rassegna stampa roma

“Ho sbagliato. Ma aspettate prima di darmi un voto”

(Il Romanista ) Luis Enrique, le parole di Baldini (l’articolo è a pagina 4, ndr) dimostrano l’appoggio che la società continua a darle dopo 15 sconfitte stagionali. Che risposte può dare al fatto che le aspettative non sono quelle che si...

Redazione

(Il Romanista ) Luis Enrique, le parole di Baldini (l’articolo è a pagina 4, ndr) dimostrano l’appoggio che la società continua a darle dopo 15 sconfitte stagionali. Che risposte può dare al fatto che le aspettative non sono quelle che si intravedevano all’inizio?

(pausa, ndr) Sto pensando (di nuovo una pausa, stavolta di circa un minuto, ndr). Dal primo giorno che sono arrivato qua, non ho mai pensato a cosa avrebbe fatto la squadra. Non sapevo i calciatori che avremmo preso e cosa sarebbe successo in campionato e così ho pensato dall’inizio. Dopo questo percorso, dopo tante giornate, la squadra è ancora in lotta per la Champions, anche se a 5 punti non siamo troppo vicini. Ed è molto vicina a lottare per l’Europa League. Questa è la verità, poi ognuno ha il suo pensiero. Ho sempre detto che gli allenatori si giudicano per i risultati e questi sono quelli della Roma di Luis Enrique ad oggi. Poi mancano 5 giornate e vedremo che succede alla fine.

 

Prima, anche dopo delle partite negative, diceva di avere visto una buona Roma. Ora non la sentiamo più dire che vede una buona Roma. Come si spiega questa involuzione? (ride, ndr) Perché questo è il calcio. Credi che dopo 8 mesi non possa succedere? Succede anche dopo 8 anni. Capita che trovi una squadra più brava della tua. Io vedo l’identità di questa squadra, la vedo ogni settimana. Io la vedo, voi no, io rispetto il vostro pensiero. Vedo l’identità della squadra, anche quando perde. So che è difficile da spiegare una sconfitta del genere e che è bruttissima. Facciamo arrabbiare i nostri tifosi, ed è giusto e siamo più delusi. Non ho mai nascosto la mia responsabilità e tutto quello che rappresenta essere l’allenatore della Roma. Ma non credo che ci sia un problema di identità.

Dare la formazione solo un’ora prima dell’inizio del match rende più difficile per la squadra metabolizzare le sue decisioni? Per esempio, quella di non far giocare Totti. Sono convinto di avere fatto il meglio per la squadra. Totti è il calciatore più importante della squadra per quello che rappresenta, senza nessun dubbio. Ma purtroppo Totti ha 35 anni e non giocherà fino a 50. Magari fosse così. La squadra però non deve pensare che senza Francesco è tutto finito, perché il futuro della Roma è senza Francesco in campo, forse con Francesco in panchina o in presidenza o vicino alla squadra, perché sarebbe importante. Francesco è molto intelligente e lui dà il 100% quando entra in campo e quando è in panchina e i calciatori che non sono abituati a questo devono abituarsi, perché Francesco non giocherà in campo per tutta la vita. E’ ancora il calciatore più importante della Roma e quello più di riferimento e ho spiegato la mia scelta tecnica contro la Juventus. Magari per tutti è sbagliata, come sbaglio tante cose, e mi prendo la responsabilità perché è il mio lavoro. Ma ho sempre preso decisioni convinto.

È pronto a ribadire anche oggi che è pronto a rimanere 4-5-10 stagioni a Roma? Ho scherzato tantissimo quando lo ho detto, ma ora non credo sia il caso di scherzare. Qualcuno di voi può morire se dico ora che posso rimanere 10 anni. Non sarà così, non vi preoccupate. Non si sa mai nel calcio, questo è un anno molto speciale per quello che rappresenta per me essere l’allenatore di una grande società. Mi hanno dimostrato grandissimo rispetto tifosi, società e calciatori. E non si sa mai nel calcio, ma tranquilli che non saranno 5 anni, non vi preoccupate.

Baldini ha appena spiegato di fare molta autocritica. Lei, dal punto di vista tecnico, quale autocritica si sente di fare parlando ai tifosi? Ho sbagliato in tutto (altra pausa, ndr). Al 100%, ho sbagliato in tutto.

Molti hanno considerato la scelta di mettere Perrotta contro la Juve, con Pjanic avanzato, come una scelta di sconfessare il suo credo calcistico e cambiare registro. Non pensavo questo. Pjanic è un trequartista dal primo giorno che è arrivato, noi abbiamo provato a farlo giocare come interno a centrocampo. Contro la Juve ho fatto lo stesso. C’erano un trequartista e due punte, con Perrotta che era evidentemente un interno, Pjanic trequartista e le due punte Osvaldo e Borini. E col centrocampo Perrotta-Marquinho-Gago. Certo, stare 2-0 al minuto 8 ha cambiato tutto rispetto a quello previsto all’inizio. Abbiamo iniziato a un livello molto inferiore a quello dell’avversario e siamo stati puniti seriamente. Ne avevo parlato nella conferenza stampa precedente, avevo detto che saremmo stati puniti se avessimo fatto degli errori. Contro di loro, se al minuto 8 non hai l’atteggiamento giusto, vai in difficoltà e così è stato.

Ha appena detto di avere sbagliato tutto e di sentirsi responsabile. Se fosse Baldini, lei darebbe fiducia ad un tecnico che dice di avere sbagliato tutto? Dimmi cosa vuoi che dica e lo dico. Se dico che la responsabilità è mia, dà fastidio.

Dica quello che pensa… Ho sempre detto che la responsabilità è mia per quello che succede, perché lo penso. Questi 50 punti sono, finora, tutti colpa mia. Che vuoi che dica? Certo, è una frase fatta. Di ciò di cui devo parlare con Baldini e la società ne parlo con loro, e allo stesso modo con i calciatori parlo faccia a faccia. Poi, quello che devo dire a voi, lo dico a voi.

Lei attraverso noi parla anche ai tifosi. Ho sempre detto che la cosa più importante in una società come questa è il rispetto per i tifosi. Io rispetto profondamente i tifosi. Con voi però è diverso... Alcuni di voi... Eh... Lascia stare...

Lei non può parlare così di noi, parli di lei. Non so dove lavorate e non mi interessa.

A noi però interessa dove lavora lei. I tifosi devono pensare che la Roma è in mano ad uno che dice di avere sbagliato tutto? Vuoi che ti dica che ho fatto tutto bene al 100%?

Le chiedo solo un’analisi. Noi la abbiamo ascoltata tutto l’anno, oggi poi Baldini entra in scena in modo importante. Le chiedo solo cosa ha sbagliato e perché? È un’occasione per parlare serenamente. Sono serenissimo. Sicuramente ho sbagliato in tutto, così la vedo io e così la vedrò... Io ho profondo rispetto per questa società, per questi calciatori e per quello che rappresentiamo. La cosa importante non è vincere, ma essere orgoglioso di quello che stai facendo e rendere orgogliosi i tifosi. Ripeto che continuo a pensare che, se la squadra sbaglia, è solo colpa mia. Tutto quello che la squadra fa male, è colpa mia e tutto quello che fa bene. Non è la prima volta che lo dico e continuerò a dirlo.

Crede che la sua idea di calcio sia adatta al calcio italiano? Sì, lo credo totalmente e l’ho visto in questa stagione in qualche partita. Ho visto la suqadra giocare bene a calcio. Ho sentito parlare gli avversari e gli allenatori. Ci sono differenze tra calcio italiano e spagnolo, ma sono le normali differenze e non sono un impedimento. Si, è totalmente adatto. Un’altra cosa: il giorno in cui la società non avrà fiduca in me, andrò via. Il giorno in cui i giocatori non mi seguiranno e lo sentirò, andrò via. Il giorno in cui i tifosi non penseranno che io sia l’allenatore per la Roma, andrò via. Però il giorno in cui mi criticate voi, non vado via.

Il gruppo si è reso conto di cosa hanno dovuto guardare i tifosi contro la Juve? Non è mai appartenuto alla storia della Roma andare a Torino e non disputare la gara.Questo è vero e noi vediamo quello che succede e soffriamo per questa situazione. È spiacevole perdere così e vedere una partita finita al minuto 8 o al minuto 30 dopo il rigore e l’espulsione. Si può vedere che noi soffriamo e io sento che è importante la partita con la Fiorentina, anche se per voi non lo è, visto che non me ne avete parlato dopo 20 domande. Io cerco di guardare avanti. Se vinciamo, andiamo a 53 punti e siamo ancora vicini a tutto quello per cui si lotta. Anche se capisco che interessi di più sapere cosa ho sbagliato. Però mi concentro su quello che sarà importante per la squadra. Pur sapendo che sarà una giornata difficile. Capisco che i tifosi siano arrabbiati e che debbano mostrare il loro disappunto, lo sappiamo e lo abbiamo meritato. Lo sappiamo dal primo giorno. Quando uno esce dal campo così, dà un fastidio incredibile. Ma il giorno seguente io ho fatto l’allenamento, ho cercato di vedere cosa va migliorato, e in questa partita c’è quasi tutto da migliorare, e di pensare alla prossima partita che ci dà ancora la possibilità di lottare per l’Europa.

Si spiega questa differenza di atteggiamento tra casa e trasferta? È difficile da spiegare, esattamente. Non lo so, se no avrei cambiato. A inizio stagione eravamo tra i migliori in trasferta e in casa soffrivamo, ora succede tutto l’inverso: facciamo bei risultati in casa e fuori tantissima fatica. È difficile da spiegare, l’approccio alla partita è sempre lo stesso. È lo stesso approccio della partita contro l’Udinese, e contro la Juve la motivazione era anche superiore, per la squadra con cui giocavamo e per la possibilità che avevamo di salire in classifica. È difficile da spiegare.

Quanto tempo dovrà passare per vedere la sua proposta di gioco e risparmiare queste umiliazioni ai tifosi? Mancano 5 partite per sapere il voto della squadra e dell’allenatore. Certo, ci sono alti e bassi. Lo sappiamo e non lo abbiamo mai dimenticato. Ma cerco di pensare alla Fiorentina e a cosa succederebbe se vinciamo e a fare il meglio con i ragazzi per arrivare alla partita. La personalità? Non parlo male della mia squadra.

Lei ha capito dove intervenire? Sì, però non pensate che ve lo andrò a dire quando mancano le 5 giornate più importanti. Noi rivediamo sempre le partite dopo le sconfitte, due, tre volte. Vediamo problemi personali, tecnici, tattici, ogni settimana, dopo ogni partita. Ma quando mancano le 5 partite più importanti devo dire tutto al pubblico? Ci metto io la faccia per prima cosa, dico quello che credo debba essere e poi lavoro al presente su questi punti. Perché è il presente che è importante per la società, per sapere dove andrà a giocare il prossimo anno. Questo mi preoccupa.

Se i giornalisti sbagliano, vengono cacciati o messi a fare la Lega Pro. Lei sbaglia e un dirigente arriva qui e dice che va tutto bene. Quali sono le conseguenze per lei? L’hai pensata molto questa domanda eh? Si vede... Te lo dico tra 5 settimane, grazie mille.