(Il Romanista - M. Macedonio) -«Mi piace il risultato. Soprattutto» confessa Luis Enrique in sala stampa. Non gli era proprio andata giù, quella sconfitta a Firenze.
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“Continuiamo così”
(Il Romanista – M. Macedonio) – «Mi piace il risultato. Soprattutto» confessa Luis Enrique in sala stampa. Non gli era proprio andata giù, quella sconfitta a Firenze.
Sapeva troppo di ingiustizia, aveva detto anche domenica scorsa (...) Quel 3-0 si è puntualmente materializzato, anche se non nasconde, il tecnico, che almeno nel primo tempo la Roma ha certamente sofferto. «Siamo stati fortunati – ammette – perché la Fiorentina si metteva dietro e non lasciava giocare. Hanno fatto anche alcune ripartenze pericolose». Le statistiche dicono di un’altra partita con zero gol subìti. «Credo che questa sia la chiave della gara. Loro hanno avuto due-tre palle gol nel primo tempo, che non hanno sfruttato, mentre noi, nel secondo, alla prima occasione abbiamo fatto gol. Dobbiamo continuare su questa strada. Quella di oggi era un’ottima occasione per verificare che la nostra è una rosa ampia a cui si può dare fiducia. Sono contento di poter dedicare la vittoria ai nostri tifosi venuti in una serata così fredda».
Una possibilità concessa a tutti: stavolta anche a Cicinho. «Sì. Magari è una cosa che non si capisce, ma cerco di vedere sempre la squadra che ho. Dal primo giorno ho detto che l’allenamento è la cosa più importante. Alcuni calciatori mi hanno fatto cambiare idea». Doppietta per Lamela. A che percentuale di livello è? «Non lo so. Oggi ha concluso molto bene ma è merito anche di due passaggi di Francesco, che è sempre decisivo. Borini ha recuperato un pallone ed ha segnato. Anche Bojan ha giocato bene. Non cerchiamo di individualizzare. Oggi lo ha fatto Lamela, speriamo che la prossima volta tocchi a un altro». Cosa guardava sull’Ipad? «La strategia. Noi facciamo il calcio piazzato in un certo modo. E utilizziamo ogni tecnologia che può aiutare i giocatori. Siamo nel 21esimo secolo, no? E’ meglio però non farle vedere, queste cose». (...)
«I primi trenta minuti sono stati impossibili per noi, ma paura non ne ho mai avuta. Già gli ultimi 15 del primo tempo sono stati diversi. Nell’intervallo abbiamo parlato. Perché se pure non meriti il risultato, ma fai qualcosa di buono e sei pronto e fiducioso, puoi cambiare il corso di una gara. Nella seconda parte siamo stati noi che abbiamo fatto quasi tutto. Questo non deve però far credere che sia tutto facile. Nel calcio, invece, è tutto difficilissimo. Ed è per questo che sono soddisfatto».Borini ha dimostrato che forse è meglio aspettare Osvaldo che fare un acquisto azzardato. «La società lo sa ottimamente. Abbiamo una buona rosa e siamo in crescita. Dobbiamo migliorarla ma senza fretta e senza per forza guardare altrove». Questa è la dimostrazione che la Roma è una grande squadra?«Magari. Ogni partita è diversa. Anche oggi siamo entrati in campo per fare sempre la stessa proposta, possesso di palla e quello che segue. Ma dipende anche da quello che fa l’altra squadra. Ora siamo in un momento ottimo per noi e pensiamo soltanto alla partita di Catania». Contro la Juventus, in coppa, non sarà altrettanto facile. «Io penso sempre a migliorare la mia squadra. Guardando a quello che ha fatto di buono l’avversaria e male noi. Penso al Chievo, che ha perso qui 2-0 e poi ha vinto in casa dell’Udinese. O a quella finale di Champions League in cui chi perdeva 3-0 ha poi vinto la coppa». Può essere l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa? «Non mi ha criticato nessuno, visto che non leggo nessuna cosa. E comunque, è normale. Siamo venti allenatori. E’ quasi bello che ti critichino, sicuramente con ragione. Così è il calcio. Non sono seduto qui per la prima volta, è da tanto tempo che sono nel calcio e ho visto davvero di tutto».
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