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“Cara Roma, ci devi credere”

(Il Romanista – C.Zucchelli) «Ho sempre creduto in questo progetto e nelle potenzialità di questa squadra, anche quando le cose non andavano bene».

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) «Ho sempre creduto in questo progetto e nelle potenzialità di questa squadra, anche quando le cose non andavano bene».

Parola di Giacomo Losi, che da ex giocatore ma soprattutto da tecnico accorto qual è, si dice convinto che alla Roma manchino solo i migliori equilibri. «Si tratta di trovare la giusta dimensione (...). E ho l’impressione che la squadra non abbia ancora capito bene quale sia la sua reale forza. E continua ad alternare cose buone ad altre decisamente meno buone. Anche all’interno di una stessa partita. Ci sono momenti in cui sembra davvero una grande squadra, ed altri, purtroppo, in cui si comporta come una formazione non più che modesta. Anche nella partita di lunedì sera, ci sono state fasi di gioco in cui è sembrata squadra in grado di ottenere qualsiasi risultato, ed altre in cui è apparsa come squadretta insignificante, che potrebbe perdere con chiunque. Se è un problema di maturità? E’ indubbio che l’inesperienza di tanti giovani può pesare, e non a caso questo gruppo ha bisogno di alcuni giocatori importanti, che se vengono a mancare, lo si vede subito. Contro il Genoa avrebbe potuto dominare e stravincere e, invece, ha quasi rischiato di non portare a casa il risultato. Eppure, ho visto belle giocate, sia individuali che collettive. La squadra ha anche creato diverse occasioni, ma si è quasi sempre persa al momento di concretizzare. E questo ti mette alla mercé dell’avversario. Fino all’ultimo minuto. E meno male che al Genoa non è riuscito di pareggiare, altrimenti sarebbe subentrata di nuovo la paura, come già altre volte. La partita di sabato con il Milan? Ecco, io voglio vedere la Roma in queste sfide qui. Perché è in gare come queste che la squadra può far vedere se è cresciuta o meno. Una vera prova del nove. Perché il Milan è una grande squadra, e non solo perché ha grandi giocatori che possono risolvere le partite da soli, ma perché ha un impianto di gioco solido, valido. Ecco, io spero che questa convinzione emerga anche nella Roma. Quanto alla possibilità che i rossoneri siano distratti dalla Champions, ci credo poco. Sono abituati a questo “clima” e ad impegni, anche ravvicinati, di questo tipo. E’ certamente meno abituata la Roma. Ma io mi auguro ugualmente che i nostri sappiano esprimere il proprio potenziale, perché ne ha da vendere, dimostrando di saper giocare da “squadra”. Convinta finalmente dei propri mezzi. E alla luce di queste ultime gare, sono sempre più fiducioso ».

Meno ottimista, Ubaldo Righetti. «Se può giocarsela ancora contro le tre che la precedono? Dovrà farlo per forza» (...) «Anche se non sarà facile. Perché, almeno Udinese e Napoli, non mi sembrano così spente e in crisi. E, a meno di crolli di tutte e tre le formazioni che le sono davanti, il compito della Roma mi sembra difficile, anche con i trenta punti ancora in palio. Le problematiche che hanno assillato la squadra per tutto l’anno, mi sembra che continuino ad esservi. E non lo dico io, ma lo stesso Luis Enrique. E non è tanto l’assenza di regolarità, come ha detto il tecnico, quanto di prestazioni, e di un gioco che lui vorrebbe proporre, ma che non è certo quello che vediamo esprimere in questo momento alla squadra. Il calendario della Roma, poi, non è così semplice. E ci vorrebbe che la squadra le vincesse tutte e le altre si addormentassero. Ma mi sembra un’ipotesi alquanto remota. Naturalmente, ci devi credere lo stesso. Perché non vale il discorso che siccome è un’impresa arrivarci, tanto vale non provarci nemmeno. Nel calcio, lo sappiamo, può succedere di tutto. Ma realisticamente, mi sembra difficile. Soprattutto perché non vedo ciò che vorrebbe Luis Enrique, ovvero l’essere padroni del gioco sia nella propria metà campo che in quella avversaria, sia quando si ha il possesso palla che quando non lo si ha. Anche se a volte la squadra lo ha dimostrato. La partita di sabato sarà dura perché il Milan ha un pensiero tattico forte, che fa sì che, chiunque giochi, la squadra si esprima comunque al meglio. Dalla Roma mi aspetto che ripeta quanto fatto vedere a Napoli, a Bologna e poche altre volte».

Dice la sua sul momento della squadra giallorossa anche Guido Ugolotti. «Fino ad un certo momento, ho visto mettere in pratica un determinato progetto, basato essenzialmente sui giovani. Poi, ho visto invece un cambiamento, con un mix tra giovani bravi e altri più anziani ed esperti, che forse meglio si confà al nostro campionato. Apprezzo il lavoro di Luis Enrique, ma credo che anche lui, rispetto agli inizi, abbia rivisto molte delle sue convinzioni. Soprattutto, di recente, deve aver capito quali siano le difficoltà che comporta giocare qui. Penso che, quando si rinnova così tanto, si debba avere pazienza. La politica intrapresa dalla società mi sembra quella giusta. Mi fa anche piacere che abbia rimesso a posto la classifica. Quanto ai traguardi che potrà conseguire quest’anno, penso che, se avrà tutti i giocatori a disposizione, un posto in Europa possa essere alla sua portata».

Chiude questa carrellata di ex, Sebino Nela. «Che dire? La classifica continua ad esser strana, se non stranissima. Motivo per cui raggiungere un posto in una coppa europea, si chiami Champions o Europa League, sarebbe comunque un bel traguardo. E anche il segno che la stagione potrà dirsi positiva. Il calendario l’attende ancora alla prova contro quattro delle prime cinque squadre in campionato, Milan e Juventus in trasferta, e Udinese e Napoli all’Olimpico. E saranno tutti impegni non facili, anzi, il cui grado di difficoltà è certamente elevato. Credo che una cosa che farebbe molto bene a questa squadra, sia il poter vincere contro una “grande”. Di sicuro, darebbe un’ulteriore spinta al gruppo. Convincendolo di potersela giocare con tutti. La partita di lunedì non è stata bellissima, e dobbiamo rendere onore all’onestà dell’allenatore, che ha ammesso di non essere soddisfatto della prestazione. Anche se le occasioni le hai create, e questo è di per sé un fattore positivo. Non so cosa sia mancato nella circostanza, al di là di qualche assenza, ma di sicuro qualcosa non ha funzionato. Lamela, ad esempio, non ha inciso come mi sarei aspettato. Di contro, si sono viste cose buone con Bojan, appena entrato, a dimostrazione che in questo gruppo si trova bene. E lo stesso Marquinho sta facendo vedere di essere giocatore, appunto, da rivedere. Prende iniziative, tira in porta... Insomma, non sembrerebbe male. La gara con il Milan? Potrebbe essere un’occasione. Io credo che Allegri, visti anche i quattro punti di vantaggio sulla Juve e la voglia di affrontare il Barcellona con la migliore formazione possibile, con la Roma un piccolo turnover lo farà. Ecco perché dico che potrebbe essere un’occasione. Tanto, prima o poi dovrai incontrarlo, il Milan. E allora, meglio che accada in una situazione ottimale com’è questa. Vediamo come andrà. A mio parere, la Roma se la può giocare. E sono curioso anch’io di vederla all’opera».