(Il Romanista - F.Bovaio) - Nella favola del primo Chievo in A ci furono tre personaggi legati alla Roma: l’allenatore Luigi Delneri, il portiere Cristiano Lupatelli e il centrocampista Simone Perrotta. Tutti facevano parte della squadra che nel torneo 2001- 02 stupì l’Italia piazzandosi addirittura sesta. Per affrontare in serenità il suo primo campionato di A il Chievo pensò anzitutto a chiudere la porta e si rivolse alla Roma, che in organico aveva un n.12 affidabile e i rampa di lancio come l’umbro Cristiano Lupatelli, vice di Antonioli nel campionato dello scudetto 2000-01 in cui aveva anche giocato otto partite tra dicembre e gennaio. Senza saperlo Lupatelli divene il n.1 della squadra più ammirata della stagione. A Verona rimase due stagioni, nelle quali collezionò 59 partite da titolare e un infortunio che sul più bello spezzò i suoi sogni di gloria[...]
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Prima di Bradley, Perrotta e gli altri “doppi ex”
(Il Romanista – F.Bovaio) – Nella favola del primo Chievo in A ci furono tre personaggi legati alla Roma:
Un’altra colonna di quel Chievo era Simone Perrotta, oggi senatore della Roma. Se con Del Neri era il fedele scudiero di Corini, con Spalletti è diventato un trequartista aggiunto della squadra, un po’ mezzala vecchio stampo, un po’ incursore, molto corridore. Dote, quella della corsa, che lo aiutò moltissimo ad imporsi a Verona, dove arrivò proprio nel 2001 dal Bari, col quale non aveva entusiasmato. Nonostante ciò, però, la società veneta pensò a lui come ad uno dei migliori rinforzi possibili per giocare il suo primo campionato di A e Perrotta non la deluse, chiudendo quel torneo con 32 presenze e 4 gol, ma soprattutto con l’ingresso tra i migliori centrocampisti del momento. Al Chievo Perrotta rimase tre stagioni, fino all’estate del 2004, quando venne acquistato dalla Roma[...]
Al di là dei giocatori, però, il vero artefice del Chievo dei miracoli fu mister Luigi Delneri. Friulano purosangue, mediano in gioventù di un’Udinese che non sfigurava in A e allenatore dall’erre moscia e dalle idee chiare. Almeno a Verona. Con lui in panchina, nelle prime due stagioni in A, il Chievo arrivò sesto ed ottavo, salvo poi doversi accontentare di posizioni di rincalzo come l’undicesimo e il dodicesimo posto nelle secondo due. Un calo forse inevitabile, ma che spinse Delneri ad accettare la proposta del Porto, fresco campione d'Europa ed orfano di Mourinho. Un’esperienza che durò lo spazio di un mattino e che fece da intervallo tra quella sulla panchina del Chievo e l’altra alla guida della Roma, dove arrivò nell’ottobre 2004, quando la società giallorossa si ritrovò tra le mani le dimissioni di Rudi Voeller dopo la sconfitta di Bologna[...]
Accanto a questi ex principali ne vanno menzionati altri come Giuseppe Scurto e Matteo Brighi. Il primo faceva il difensore centrale, il secondo è un centrocampista che oggi gioca nel Torino. Scurto fu uno dei prodotti del vivaio di Trigoria, con la Roma collezionò 9 presenze in A nella maledetta stagione 2004-05 e qualche buona apparizione in Coppa Italia. Brighi è stato giallorosso nelle stagioni più recenti. Un altro ex da citare è Massimo Marazzina, attaccante che nel Chievo ha giocato sei stagioni dal 1996 al 2003 (con l’intervallo del 2000-01, vissuto alla Reggina) e che alla Roma arrivò nel gennaio di quell’anno. In giallorosso non fece benissimo, tanto che giocò appena 7 gare senza segnare mai.[...]
Infine l’americano Bradley, che con il sudore e l’applicazione si è giustamente conquistato il posto da titolare nella Roma di Zeman, alla quale è arrivato la scorsa estate dopo un buon campionato disputato con i veronesi
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