rassegna stampa roma

Pragmatismo, non ideologia

(il Romanista – V.Emiliani) Caro Direttore, Totti ammette che la squadra non si è impegnata abbastanza a Cagliari.

Redazione

(il Romanista - V.Emiliani) Caro Direttore, Totti ammette che la squadra non si è impegnata abbastanza a Cagliari.

A me non pare che mancasse l’impegno. Gli è che i titolari validi sono contati e se ne mancano uno o due, la squadra barcolla (...)

Dove Juan, se non è protetto da atletici cursori, si fa bucare sempre, Kijaer è un troncone senza agilità, come Rosi del resto (José Angel? Desaparecido, purtroppo). Per cui, di fronte ad attaccanti e ad esterni rapidi o addirittura veloci, sono subito in affanno.

Perché? Perché il modulo Luis Enrique di salire tutti facendo possesso palla è ormai noto anche ai sassi: basta mettere in campo (come fece Guidolin) degli esterni molto rapidi infoltendo il baricentro del campo e la Roma non passa da nessuna parte.

Totti poi, mancando Osvaldo, non ha riferimenti, né viene fatto giocare lui di punta e così la Roma punge poco, a parte Borini e Pijanic. Bojan e Lamela sono troppo giovani e immaturi (...). Mentre vedevo Cagliari-Roma e scorgevo l’allenatore del Cagliari Ballardini che dava precisi consigli, azzeccando parecchie contromosse, mi è tornato in mente un suo racconto. Press’a poco così. «Giocavo nel Cesena e l’allenatore era Arrigo Sacchi che insisteva in modo ossessivo sugli schemi, tutti i giorni, al punto che io uscivo dagli allenamenti col mal di testa...».

Lo stesso, temo, deve succedere ai giocatori della Roma: schemi e ancora schemi, ma se l’avversario ti ha sgamato e ti contra, bisognerà pure cambiare anche gli schemi. O si deve per forza perdere beccando gol su gol? Il calcio è pragmatismo, non ideologia. Meno male che l’Inter non sta molto meglio della Roma... Saluti pazienti.