(Il Romanista - C.Zucchelli) - È andato in Bosnia martedì e da ieri lavora insieme alla sua nazionale, ma contro la Grecia non giocherà. Più facile che possa farlo contro la Lituania, magari non per 90 minuti, come la Roma si augura. Perché Miralem Pjanic prima ancora che un punto fermo della nazionale bosniaca è un tesserato della Roma e come tale deve comportarsi. Quindi massima fiducia in lui che, pur essendo giovane, è già molto esperto e sa che dopo una lesione muscolare bisogna rientrare con calma senza forzare i tempi. Ecco perché a Trigoria si aspettano che il ragazzo si gestisca e non forzi in modo da poter essere abile e arruolato anche - anzi soprattutto - per la partita contro il Genoa del 21 ottobre. «Non ho mai pianificato di poterlo schierare contro la Grecia - ha detto il ct della nazionale bosniaca - e sarebbe sciocco fargli giocare due partite in quattro giorni quando con il suo club non disputa una gara da tempo. Avremo molto più bisogno di lui nella sfida con la Lituania». Sfida che Miralem non vuole assolutamente saltare, considerando quanto sia legato alla selezione del suo paese. Proprio per rispondere a una chiamata della Bosnia la scorsa primavera aveva peggiorato le sue già precarie condizioni fisiche e il finale di stagione con la Roma era stato tutto tranne che esaltante proprio per questo motivo.
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Pjanic è in Bosnia ma contro la Grecia è out
(Il Romanista – C.Zucchelli) – È andato in Bosnia martedì e da ieri lavora insieme alla sua nazionale, ma contro la Grecia non giocherà. Più facile che possa farlo contro la Lituania, magari non per 90 minuti, come la Roma si augura.
Un’esperienza che nessuno vuole ripetere. Né lui né tantomeno la Roma. Se a Trigoria avessero potuto scegliere avrebbero evitato il viaggio al giocatore e lo avrebbero fatto curare - e allenare - al Bernardini. Ma, nonostante i medici giallorossi avessero spedito tutta la documentazione dell’infortunio in Bosnia, il ct ha comunque convocato Pjanic per averlo a disposizione nel secondo impegno. E a Trigoria incrociano le dita, confidando nella maturità e nella professionalità del ragazzo. Non solo Pjanic, però. Tanti sono i romanisti in giro con le rispettive nazionali. C’è Svedkauskas, ad esempio, con l’Under 19 della Lituania. C’è anche Stekelenburg, che con l’Olanda è impegnato a smentire van Gaal che da qualche tempo non lo considera più una sicurezza. «Sto bene e sono sereno», le sue parole qualche giorno fa dal ritiro degli Orange. Per Stek in programma un doppio impegno contro Andorra e Romania, quest’ultima unica vera antagonista della squadra di van Gaal nel girone. Dall’Europa all’America, Nord e Sud. Impegnati in nazionale sono anche Bradley e Piris. Il primo, 70 presenze a soli 25 anni, affronterà Antigua e Guatemala mentre il difensore se la vedrà con Colombia e Perù e sarà a Roma soltanto giovedì prossimo.
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