(Il Romanista-V.Meta) Non ha fatto in tempo a toccare il suo primo pallone in Serie A che la Sud lo aveva già battezzato, anche se poi Giammario Piscitella da Nocera Inferiore più che farlo, un gol lo ha fatto fare.
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Piscitella, debutto e il coro della Sud: «Un sogno»
(Il Romanista-V.Meta) Non ha fatto in tempo a toccare il suo primo pallone in Serie A che la Sud lo aveva già battezzato, anche se poi Giammario Piscitella da Nocera Inferiore più che farlo, un gol lo ha fatto fare.
A Bojan per l’esattezza, uno che ha due anni e mezzo più di lui e che l’Olimpico aveva accolto con una certa freddezza.
Nel 4-0 all’Inter che restituisce la Roma a se stessa c’è anche spazio per i primi dodici minuti nel calcio vero del numero undici della Primavera, che fino a tre giorni fa con Luis Enrique non si era neanche mai allenato. «Era il mio sogno fin da quando ero bambino – ha detto -. È difficile raccontare emozioni così. Ma questo è solo l’inizio ». (...) Chissà se quel primo pomeriggio nell’atmosfera gelida della Trigoria del dopo- Cagliari gli aveva fatto sognare una convocazione arrivata soltanto a poche ore dalla partita. «Non me l’aspettavo, ma ci ho sperato fino in fondo. Poi la partita si è messa bene e sono riuscito a entrare». Ha un curriculum che ricorda Montella, l’ultimo dei ragazzi promossi da Luis Enrique (dalla provincia di Napoli alla Roma passando per Empoli), anche se difficilmente chi cantava quel coro poteva saperlo: «L’ho sentito sì… e mi sono emozionato tanto». Emozione che non gli ha impedito di mantenere la lucidità per servire la palla del poker a Bojan, ultimo e più illustre beneficiario dei suoi assist, fra i colpi più frequenti del suo pur vastissimo bagaglio tecnico. Luis Enrique l’ha fatto giocare largo a sinistra – lui che sinistro non è, per quanto ci voglia un po’ per accorgersene -, fascia che gli appartiene fin dai tempi degli Allievi, quando lui e Caprari facevano disperare le difese avversarie.
Ora che Gianluca è passato al Pescara le responsabilità e l’attenzione sono tutte per Piscitella, anche perché con la partenza di Borriello in attacco si è liberato un posto: «Il mister e i compagni mi hanno trasmesso tranquillità. Dediche? Alla mia famiglia, che mi sostiene da quando ero piccolo, e alla mia ragazza che mi aspetta a casa». Vale a dire a Nocera Inferiore, dove è tornato ieri per un rapidissimo blitz prima del rientro a Roma: oggi si parte per il Torneo di Viareggio – la Roma esordirà domani allo Stadio dei Pini – e lui sarà fra i più attesi. Martedì ha già portato i giallorossi in finale di Coppa Italia, cinque giorni più tardi la Curva Sud urlava il suo nome. In realtà un indizio che questa potesse essere la sua settimana c’era: a Milano guardava la neve cadere, magari senza pensare che l’avrebbe ritrovata ai bordi dell’Olimpico.
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