rassegna stampa roma

Piazza pulita

(Il Romanista – C.Fotia) Nel calcio, come nella vita, esistono il bello e il brutto, il bene e il male.

Redazione

(Il Romanista - C.Fotia) Nel calcio, come nella vita, esistono il bello e il brutto, il bene e il male.

Pur se, spesso, la realtà si presenta alquanto confusa e, appare come nel coro delle streghe del Macbeth di Shakespeare: “E’ brutto il bello, e bello il brutto, libriamoci per la nebbia e l’aer corrotto”. Nel senso che il malcostume italico (...) tende a considerare tutto sommato simpatici e furbi i briganti che solitamente la fanno franca e ingenui e sprovveduti gli onesti. Noi ci iscriviamo volentieri a questa seconda categoria e dunque abbiamo le idee molto chiare su ciò che è bene e ciò che è male.

Il bello del calcio è lo stadio Olimpico pieno di famiglie, è Abidal che lotta contro la malattia e Bojan che gli dedica un gol, è il cuore di Cassano che torna a battere su un campo verde, è lo spettacolo del Camp Nou di ieri notte, è Juan che zittisce gli idioti razzisti. Il brutto sono i cori razzisti, la violenza, le tessere che comprimono i diritti di libertà, le piccole e squallide macchine del fango, un calciatore che si vende una partita. Purtroppo in queste ultime settimane il brutto sembra essersi mangiato l’anima del calcio. Le inchieste sul Calcio Scommesse, con quel che è già emerso e quel che emergerà da Napoli e Cremona, alzano il velo su un cancro che si è lasciato sviluppare per troppo tempo e contro il quale occorre intervenire con durezza inusitata. Non bastano i pur fondamentali provvedimenti della magistrature sportive e ordinarie: occorre che il mondo del calcio nel suo insieme realizzi una vera e propria rivoluzione culturale, all’insegna dell’onestà. Prenda esempio dalla confindustria siciliana che ha deciso di espellere i suoi iscritti che pagano il pizzo alla mafia e non denunciano. Si dica chiaro e tondo che non solo i diretti responsabili, ma anche chi deve controllare e non lo fa, chi vede e finge di non vedere, tutti costoro assassinano il sogno di milioni di persone che oggi fanno fatica a mettere insieme i soldi per acquistare un biglietto e hanno diritto di essere rispettati.

Ancora una volta è stata la Roma a dare un segnale di discontinuità: vittima di un tentativo torbido e oscuro di dossieraggio ha preso la strada maestra della denuncia alla magistratura e alle forze dell’ordine. Non voglio entrare nel merito di un’indagine che probabilmente riserverà ulteriori sorprese e che ci dirà alla fine chi e perché ha messo in moto la macchina del fango, sottolineo che il segnale della nuova dirigenza romanista è netto: non saranno tollerati tentativi di inquinamento dell’ambiente. La strada della pulizia è appena cominciata.(...)