(Il Romanista - M.Macedonio) Quando si presenta davanti ai microfoni di Roma Channel, e poi delle radio chiamate ad intervistarlo, è visibilmente emozionato.
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Marquinho: “Sempre meglio”
(Il Romanista – M.Macedonio) Quando si presenta davanti ai microfoni di Roma Channel, e poi delle radio chiamate ad intervistarlo, è visibilmente emozionato.
Arrivato a Roma quasi come un oggetto misterioso, durante il mercato di gennaio, non c’ha messo molto Marquinho a convincere tutti che il suo può essere, in prospettiva, un acquisto di grande utilità per la squadra. Un valido piede mancino, una discreta capacità di puntare la porta, unite a buona personalità, come dimostrato finora nelle poche occasioni avute a disposizione, e che lo hanno fatto apprezzare da critici e tifosi. Quello contro il Novara è stato ieri il suo primo gol in maglia giallorossa. Una conferma del buon momento di forma, che gli ha consentito anche di essere tra i migliori in campo nell’arco della gara. «Cerco sempre di migliorare (...) Ho messo nelle gambe altri 90 minuti, come già contro il Milan. Io sono uno che vuole sempre migliorare, fare di più. Ed è questo ad essere importante per me».
Non si tira indietro rispetto ad un commento alla partita. Che ha visto un approccio non esaltante daa parte della squadra, almeno all’inizio, che spinge l’intervistatore a chiedersi se la Roma sia stata brava e fortunata. «Effettivamente eravamo un po’ squilibrati (...) Man mano, però, abbiamo ricominciato a giocare palla a terra. Fortunatamente, il pareggio è arrivato quasi subito e abbiamo recuperato il match, anche per il secondo tempo». Dediche particolari? «Alla mia famiglia, che era qui oggi. A mio padre e alla mia compagna. Mi sono finalmente tolto questo peso, e non era facile, giocando spezzoni di partita». Una gara, quella contro il Novara, che ha confermato come l’ultimo acquisto giallorosso non sia bravo solo con il sinistro, ma anche di testa, visto che in quel modo poteva farne addirittura due. «In realtà, non mi capita spesso di segnare di testa (...) Il mio punto forte resta usare il sinistro. E’ vero, potevo farne un altro, ma è stato bravo il portiere. L’importante era segnare, in qualunque modo. Così come lo è che la squadra abbia vinto».
Le poche apparizioni a centrocampo ne hanno evidenziato le caratteristiche di possibile jolly. Hai mai fatto il trequartista?, gli chiedono. «Ho fatto tutti i ruoli. In Brasile occupavo una posizione più arretrata, ma in carriera ho giocato anche come trequartista, come punta e perfino come terzino». La squadra si trova ora ad un punto cruciale della propria stagione. Un momento decisivo, a partire dalla trasferta a Lecce per continuare poi con le due gare casalinghe contro Udinese e Fiorentina. Si può tornare a pensare al terzo posto in chiave Champions? «E’ quello il nostro obiettivo (...) La classifica è ora più corta. Andiamo quindi a Lecce per vincere. In questo momento, soprattutto, dobbiamo ragionare partita dopo partita. Le cose, dopo ieri sera, si stanno mettendo bene per noi. E sono felice per questo. Quanto a me, ho giocato due partite per intero ed è ovvio che speri in un riscatto a fine stagione»
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