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Luis Enrique: “Lamela gioca, fa due gol e porta tutti a cena”

(Il Romanista – C.Zucchelli) – Cinque settimane fa la Roma demoliva il Bologna al Dall’Ara mettendo in mostra un gioco talmente bello e devanstante da indurre un avversario, Marco Di Vaio, a dire: «Mai visto niente del genere». Era...

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) - Cinque settimane fa la Roma demoliva il Bologna al Dall’Ara mettendo in mostra un gioco talmente bello e devanstante da indurre un avversario, Marco Di Vaio, a dire: «Mai visto niente del genere». Era il 21 dicembre.

Un mese e poco più dopo a Trigoria del Bologna, avversario di oggi, si parla poco e niente. Le domande a Luis Enrique sono quasi tutte sulla cena di mercoledì sera fatta dai giocatori, sul presunto malumore del tecnico, su Lamela, sulla sua espulsione contro la Juve e sui tre gol rimediati dai bianconeri in Coppa Italia. (...)

Le altre squadre in questa sessione di mercato si stanno rinforzando. Secondo lei la Roma sta perdendo un’occasione per farlo?Non credo sia cosi, l’obiettivo, l’ho già detto da molto tempo a questa parte, è ancora quello di ridurre la rosa, troppa ampia per quello che penso debba essere. La società è sempre aperta, e anche l’allenatore, a rinforzare la squadra se c’è la possibilità. Ma come ho detto non c’è fretta, non è il momento di andare con fretta sul mercato di gennaio. Penso che la rosa stia bene così, se arriva l’opportunità di un giocatore che possa migliorare la squadra al prezzo giusto e la società lo considera ottimo si può fare, altrimenti continuiamo cosi. Non penso sia un’opportunità persa, sono contento di quello che ho e del momento attuale.

A Torino ha visto un passo indietro della squadra? Le notizie sulla cena: lei ha smentito di essersi arrabbiato...Mi dispiace ma non penso che sia un passo indietro. Capisco che con quel risultato sia difficile sentire un allenatore parlare così. Ma penso che non sia stato un passo indietro, ho finito di vedere le statistiche, che non mi piacciono e non guardo molto, ma ho visto un miglioramento rispetto alla partita che abbiamo pareggiato qui a Roma. Molto meglio lì che qua, per me. Per quel che riguarda quello che cerco di vedere nella mia squadra non c’è stato un passo indietro, ma la differenza in questa partita l’hanno fatta i piccoli dettagli. Ma il comportamento e l’atteggiamento sono stati ottimi. La cena? Questa è stata la prima settimana in cui non mi sono arrabbiato (ride, ndr). Non so chi l’ha detto, non so che interesse c’è a dire che ero imbufalito. Per me è un piacere vedere che i giocatori vanno a cena, lo sapevo e ho tantissima fiducia in quello che fanno nella loro vita privata. Penso che devono essere professionisti e il miglior modo per dimostrarlo è quando vengono a Trigoria e ve-do le loro facce e i loro comportamenti. Quello che posso dire ai tifosi è che devono essere tranquillissimi, perché si allenano adesso come mai hanno fatto da quando sono qui, ho fiducia totale. Questo non significa che non possono andare a cena e fare quello che ritengono normale. Ma non ho nessuna lamentela, nessuna. Se fossi diverso lo direi, ma per me è un piacere allenare questa squadra adesso. Poi sulle cose che succedono... si parla sempre di qualcosa qui a Roma, siamo tutti abituati. (...)

Lei ha detto che la rosa è troppo ampia. Chi sono quei giocatori che rischiano di trovare poco spazio?Sarebbe brutto dirlo, non voglio dire chi sono idue-tre calciatori che possono andare via, sarebbe una mancanza di rispetto per il professionista e per la persona. Se arriverà qualcuno bene, altrimenti c’è la Primavera che ha molti giocatori di qualità e ancora inesperti. Per me non è negativo se questi giocatori non vanno via, non è grave, ma preferisco lavorare così e vedere i giocatori della Primavera che lavorano con noi, perchè è un livello superiore, e penso che la squadra possa migliorare in questo modo.

I giornali hanno citato spesso una sua frase, lei ha parlato di vita "monacale" dei calciatori. Non ritiene in cui ci siano momenti meno opportuni per le cene agli occhi dei tifosi, visto che escono anche dei particolari non smentiti su una cena particolarmente allegra? Io ho quasi vissuto una vita monacale da professionista, scusate se prendo me stesso come esempio. Ma sono uscito a cena tante volte in 15 anni da professionista. Penso che faccia anche bene fare un giro per la città e vedere i tifosi. Non dirò se è era il momento giusto o meno, lo sapevo e non ho detto nulla, continuo a dire che ho la stessa fiducia nei calciatori e penso che questa domenica faranno il loro lavoro al 100%, per poi andare il lunedì nuovamente a cena.

È stata una settimana particolare per Lamela: come l’ha visto?L’ho visto come al solito, abbiamo parlato tutti insieme di quello che è successo e del suo gesto. Sa che è un peccato che la squadra sia rimasta in 10, sa che è un errore e uno sbaglio. Succede a un giocatore di 35 anni, può succedere anche ad uno di 19 anni. Ha una personalità diversa, ma non possiamo farlo passare in una settimana da un crac a quasi un delinquente. Succederanno tante cose a lui e al resto dei giocatori, anziani o meno, giovani o meno. Noi allenatori non facciamo un discorso né troppo ottimista, né troppo pessimista: non è né bianco né nero, è quasi sempre grigio. A Lamela chiedo quello che chiedo ogni settimana, che chiedo anche a Bojan, a Borini, a Francesco: continuiamo a migliorare e pensare a lavorare per la squadra. Il resto non mi interessa. (...)

Come giocherà la squadra contro il Bologna? So che hanno cambiato il modulo dopo la sosta di Natale, mi aspetto una partita difficile. Credo che avremo il possesso palla e ci aspetteranno in contropiede, è una squadra che ha punte di qualità. Mi aspetto di vedere quello che vedo nella mia squadra, con l’intenzione di andare sempre in gol e con una buona circolazione palla. Mi aspetto una buona partita, è importante iniziare il giorne di ritorno con una vittoria, sarebbe un rinforzo dopo tutte le partite in cui abbiamo fatto bene.

Fuori dalla Coppa italia dopo l’Europa League, come affronta questo secondo fallimento?A questo punto cosa chiede alla Roma nel girone di ritorno? Chiedo lo stesso, come se continuassimo in Coppa Italia. Preparare ogni partita come se fosse l’ultima, l’obiettivo non cambia, non cambia nulla. Penso che ancora non c’è un obiettivo finale, io almeno non ce l’ho. L’obiettivo è vincere la partita successiva, essere la migliore squadra e vedere se quello che facciamo è sufficiente per battere il Bologna, questo è quello che mi preoccupa. Ho fatto così dal primo giorno e dopo 5 mesi resto dello stesso avviso. Mi aspetto che la squadra migliori ancora e di vederla più forte e completa. Nel calcio il futuro non esiste, la partita seguente è la più importante. Non cambia nulla per me, con tutto il rispetto per la Coppa Italia.

Come sta De Rossi?Quando può tornare a disposizione?Sta meglio, sta svolgendo il suo lavoro programmato. Ieri ho parlato con lui e sta molto meglio. Non so se ci sarà per la prossima partita (non per questa partita, è ovvio, ma per la seguente). L’unica cosa che mi preoccupa è che recuperi al 100% per disputare il resto della stagione.

Sul primo gol subìto a Torino ha pensato a De Rossi?Daniele fa la differenza perché è un grande campione, ma non penso a un giocatore che non è in campo per un passaggio fortunoso. Non era diretto al giocatore che si inseriva ma era verso un altro calciatore, credo Del Piero. Non penso mai a un giocatore che non ho a disposizione, primo per rispetto di chi gioca e poi perché i giocatori in campo e i convocati sono i più importanti.

Il Bologna arriva all’Olimpico dopo tre risultati utili consecutivi, cosa la preoccuppa? Le ripartenze o le individualità?Dopo aver perso contro di noi hanno migliorato il loro livello, mi aspetto una difficoltà chiara. Mi aspetto le ripartenze, come hanno fatto nelle partite precedenti.

Visto l’episodio di Lamela a Torino, ha pensato di dargli un turno di stop, anche per farlo ragionare? No, gli ho fatto sapere che quelle cose non si fanno. Ma penso di no, penso che sarà titolare, farà due gol e farà tremare l’Olimpico, farà tutti contenti e poi dopo dovrà pagare una cena a tutti.