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Luis: Conta solo la Roma

(Il Romanista-M.Macedonio) «Abbiamo bisogno di responsabilità» ripete più volte al termine della gara Luis Enrique. Lo fa ai microfoni delle tante televisioni come in sala stampa.

Redazione

(Il Romanista-M.Macedonio) «Abbiamo bisogno di responsabilità» ripete più volte al termine della gara Luis Enrique. Lo fa ai microfoni delle tante televisioni come in sala stampa.

Dove arriva con quell’espressione corrucciata che gli conosciamo bene, quella di chi è al tempo stesso deluso e amareggiato per come sono andate le cose, ma anche fermamente convinto di aver agito per il meglio. (...)A cominciare proprio dall’esclusione di Daniele De Rossi. «Non parlo, né parlerò mai di ciò che avviene nello spogliatoio – risponde in modo netto a chi vorrebbe sapere cosa vi si nasconda dietro. – Semplicemente, non l’ho visto pronto e non l’ho messo dentro». Una scelta tecnica? «Se Daniele è partito con il gruppo evidentemente poteva giocare». E’ disarmante, il tecnico, nel motivare la propria scelta, pur sapendo dei rischi enormi che avrebbe corso. «Mi dispiace tantissimo. Il primo dispiaciuto sono io, ma se tornassi indietro la rifarei. Sono sicuro che lotteremo per andare in alto in classifica, ma per fare una squadra abbiamo bisogno di responsabilità». Lo ha imparato, aggiunge, giocando in grandi squadre come il Barcellona e il Real Madrid. «Ho una morale, credo che sia giusta, quando devo dire qualcosa lo dico in faccia, per me è stato un peccato prendere questa decisione».

 

E’ più difficile avvicinarsi al derby così? «Certamente non è il modo migliore, ma non l’ho scelto io. Io ero pronto dalle 7 di mattina – dirà più tardi – e ho fatto tutto il mio lavoro fino ad adesso». Qualcuno si è alzato in ritardo? gli chiedono. «Io mi sono alzato alle 7» la risposta, lapidaria. Meglio allora entrare nel merito della gara. Come spiega questa prestazione? «Primo tempo bruttissimo, secondo pure, abbiamo giocato male». E’ stato facilissimo mettere davanti a Stekelenburg un uomo solo. «Purtroppo sì, ma nessuno mi può assicurare che con De Rossi in campo questa sconfitta non ci sarebbe stata». Una squadra apparsa in vacanza. «Oggi, purtroppo, per me e per la società ed i tifosi, siamo stati distratti fin dal primo minuto e mi dà tantissimo dispiacere. Inizia ad essere un problema». Ben 35 goal incassati, con i due difensori centrali lasciati spesso da soli. Come mai? «Quando parliamo di problema difensivo, è un problema di tutta la squadra.Per essere corti dobbiamo essere tutti lì, dobbiamo fare tutti la copertura. Oggi a livello difensivo è stato un disastro, ed è molto difficile quando non si è attenti dietro. L’Atalanta ha fatto ripartenze velocissime, creandoci molte difficoltà». Con Gago e Juan diffidati, per quale motivo Kjaer in tribuna? «Per me i tre punti di oggi valevano come quelli contro la Lazio, e dunque non mi sono posto il problema. Controllare i vari rischi in difesa è importante per fare il nostro gioco. Quando non è cosi, è normale che si vada male ». C’è una difficoltà nel gestire alcuni caratteri nello spogliatoio? «Fino ad adesso non ho visto questo. Se ne parlerà tanto, e lo so. Il mio rapporto con i calciatori è stato buono fin dal primo giorno, alla fine io sono l’allenatore e sono io che devo comprendere quello che serve al gruppo. Mi dispiace vedere una situazione come oggi prima della partita, ma non l’ho scelto io. E’ una sconfitta brutta, ma penso a rialzarmi e a preparare di nuovo il lavoro». Domenica c’è il derby, e vi sono già tante assenze preventivate. De Rossi sarà “pronto”? «Lo vedremo domenica. I calciatori più importanti della squadra devono essere degli esempi » ribadisce il tecnico. «Il gruppo e la squadra, per me, sono sempre davanti a tutto e tutti». Come si prepara la sfida con la Lazio? «Allo stesso modo, lavorando ancora di più, essendo più professionisti e sapendo che si avvicina una partita importante per tutti». Più chiaro di così…