(Il Romanista - G.Randolfi) - La prossima è la sua partita. La tipica partita del doppio ex. Massimo Agostini, il "Condor". Sei stagioni a Cesena negli Anni Ottanta e in mezzo l’importante esperienza in maglia giallorossa, l’esordio in serie A e «quella curva favolosa».
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«Questa Roma arriverà lontano»
(Il Romanista – G.Randolfi) – La prossima è la sua partita. La tipica partita del doppio ex. Massimo Agostini, il “Condor”. Sei stagioni a Cesena negli Anni Ottanta e in mezzo l’importante esperienza in maglia...
E poi il ritorno in Romagna tra il 96 e il 98, dopo aver girato l’Italia: Milan, Parma, Ancona e Napoli. 278 presenze e 67 reti in bianconero, 40 apparizioni e 6 gol con i colori giallorossi. Quali insidie può nascondere il Cesena per la Roma?Non sarà una gara facile per la Roma, come ormai tutte le partite di serie A. Basta vedere quanto abbia faticato la Juventus in casa col Cagliari. Certo, la Roma sulla carta è favorita per la superiore qualità della rosa, ma attenzione al Cesena. La vittoria contro il Novara ha riportato entusiasmo, sono a soli 3 punti dalla zona salvezza. E poi in avanti con Candreva, Eder e Mutu possono essere pericolosi in qualsiasi momento.
I bianconeri sembrano rivitalizzati... La vittoria contro il Novara ha riportato entusiasmo, sono a soli 3 punti dalla zona salvezza. E poi in avanti con Candreva, Eder e Mutu possono essere pericolosi in qualsiasi momento. Tutto dipende però da come i bianconeri saranno capaci di affrontare una grande squadra come la Roma. Se iniziassero subito ad attaccare i portatori di palla giallorossi, e pressassero molto alto, potrebbe venirne fuori una partita interessante. Se invece verranno all’Olimpico con l’idea di chiudersi, per provare poi a ripartire, non penso che la Roma troverà particolari difficoltà: con i giocatori che ha può benissimo schiacciarti nella tua area, senza lasciarti scampo.
Cosa le hanno dato le piazze di Cesena e Roma?A Cesena ho fatto la gavetta, lì ho vissuto 15 anni di calcio. A Roma ho esordito in serie A, sono entrato nel calcio che conta. Non potrò mai scordare la prima partita europea: Coppa delle Coppenel 1986 col Real Saragozza. Ho lasciato tanti amici e il vecchio Olimpico. Ma soprattutto non potrò mai dimenticare quella fantastica curva.
La scorsa stagione l’ha passata sulla panchina del Cesena Primavera. Com’è andata?Un buon lavoro, con una squadra certamente non forte. Tre ragazzi che ho allenato sono entrati nel giro della prima squadra, sono soddisfatto.
La Roma sta sicuramente attraversando un ottimo momento. Sensazioni sulla gara di Catania?Fino alla sospensione della gara, ho visto un buon livello di gioco da entrambe le parti; forse il Catania ha avuto qualche occasione in più. Per la Roma riuscire a vincere potrebbe significare tanto. Luis Enrique sta lavorando molto bene e c’è entusiasmo tra i giocatori e nell’ambiente. E’ possibile continuare la scalata in classifica. L’obiettivo minimo sarà la qualificazione in Europa League, ma se nelle ultime giornate la Roma fosse ancora abbastanza vicina al terzo posto..nulla è impossibile. Bisogna fare più punti possibili nelle prossime gare, sulla carta abbastanza agevoli.
Non capita spesso di dover entrare in campo a 25 minuti dal fischio finale...Non sarà facile, sia a livello mentale che fisico. A me non è mai successo. Sarà importante l’approccio alla partita. Penso che Luis Enrique farà effettuare ai suoi calciatori un pre-riscaldamento molto importante la mattina della gara, per non avere poi problemi muscolari. Bisogna essere pronti fin da subito per uno sprint importante: la Roma non avrà tanto tempo a disposizione per imporsi e portare a casa i tre punti. Serve intensità immediatamente.
Dopo una grande carriera da calciatore, pensa di poter tornare presto su una panchina? Sto aspettando una chiamata. Ho avuto qualche contatto con alcune società di Lega Pro, ma per ora sono solo chiacchiere. Vedremo se questo mese qualcosa si concretizzerà
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