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Lo scudetto che partì da Riscone

(Il Romanista – M.Izzi) – La stagione 1982/83, inizia il 19 luglio. Dalla finale mondiale del Santiago Bernabeu sono passati appena otto giorni.

Redazione

(Il Romanista - M.Izzi) -La stagione 1982/83, inizia il 19 luglio. Dalla finale mondiale del Santiago Bernabeu sono passati appena otto giorni.

Quelli, sono tutti a favore della Juventus dei sei campioni del mondo rinforzata dalla coppia intergalattica Boniek, Platini. Il 20 luglio si fanno i bagagli per Riscone di Brunico che per la quarta volta consecutiva, un record assoluto se si escludono i ritiri trascorsi a Roma, ospita i giallorossi. L’inizio della Lupa, a dire il vero, non sembra quello della marcia trionfale dell’Aida, assomiglia di più a un passo verso l’ orlo di una crisi di nervi. Il Mondiale si è abbattuto su Paolo Roberto Falcao e Bruno Conti come un tornado. Il fuoriclasse brasiliano medita di non tornare più in Italia, Bruno Conti è realmente provato dall’enorme stress immagazzinato nel corso del Mundial. Per comprendere quale sia la situazione, basta ricordare cosa accade quando finalmente Bruno si riunisce ai suoi compagni. E’ il 1° agosto. Fernando Fabbri viene inviato alla stazione ferroviaria di Fortezza ad accogliere il ragazzo di Nettuno. Bruno lo vede, lo abbraccia e inizia a piangere. Liedholm si rende conto immediatamente dello stato di consunzione del suo campione e per cinque giorni lo destina esclusivamente a fare lunghe passeggiate nei boschi. Conti, dal canto suo prova a spiegarsi: «Non ne posso più, sono stato bene solo nove giorni in Sardegna, ospite di amici che hanno una casa a Villasimius, vicino a Cagliari. Lì ho potuto anche fare una partitella con i villeggianti.

E’ proprio il Bimbo, tra l’altro, a condividere uno degli scherzi più geniali del mitico Giorgio Rossi. Il massaggiatore ordina al Bar dell’albergo tre bicchierini di grappa. Uno per Carlo Ancelotti, uno per Roberto Pruzzo e l’altro per se stesso. Solo che i bicchierini finiscono sul conto di Gaetano Colucci. Al momento della partenza da Brunico, quando già il pullman della squadra era in partenza, il preparatore atletico viene fatto scendere e richiamato in direzione: «Ci sarebbe il conticino per gli extra». Gli extra? Da censura la reazione dell’innocente Colucci, che solo molti anni più tardi riceverà la confessione divertita di Giorgio Rossi. La stagione che riporterà lo scudetto nella capitale inizia con una sgambata contro il Brunico il 1° agosto 1982. Questo il tabellini di quella storica amichevole: ROMA: Tancredi (1’st Superchi), Maldera, Nappi (16’st Lucci), Righetti, Nela, Valigi, Prohaska (16’st Giannini), Faccini, Pruzzo, Chierico (16’st Eritreo), Scarnecchia. All. Liedholm. BRUNICO: Morini, (Guerra), Locci (Trebo), Moriani I (Galvan), Tinkhauser (Klammer), Kaneider, Mittermaier (Maierhofer I), Brunetti (Keusch), Bettio (Carassi), Porru (Di Leonardo), Maierhofer II (Floriani II), Chizzali (Mura). La gara terminerà 10-0 con Tancredi a parare un calcio di rigore e Pruzzo a segnare la prima rete dell’anno con un pallonetto beffardo alla … Platini. Fa impressione in questo tabellino ritrovare nomi come quello di Giannini e di Scarnecchia. Il primo rimase in rosa per tutto il torneo collezionando alcune panchine e probabilmente avrebbe anche raccolto una presenza, nell’ultima gara contro il Torino, se non si fosse frapposta una convocazione per la nazionale di categoria. Scarnecchia, viceversa, decise di partire. Il suo passaggio avverrà ufficialmente il 12 ottobre ma Roberto, di fatto, rinunciò alla possibilità di giocare a Cagliari, proprio perché questo lo avrebbe reso indisponibile per scendere in campo con altre maglie in serie A. Fu un sacrificio che gli costò carissimo, uno scudetto che la Roma aveva iniziato a inseguire correndo a Brunico