rassegna stampa roma

«Metti Lamela a sinistra…»

(Il Romanista – D.Giannini) – Gli abbracci di Luis Enrique a Totti e De Rossi al momento delle sostituzioni non sono passati inosservati. Ci si è giustamente soffermati per descrivere lo splendido rapporto che il tecnico giallorosso...

Redazione

(Il Romanista - D.Giannini) -Gli abbracci di Luis Enrique a Totti e De Rossi al momento delle sostituzioni non sono passati inosservati. Ci si è giustamente soffermati per descrivere lo splendido rapporto che il tecnico giallorosso ha instaurato con tutta la squadra e con i suoi leader in particolare.

Eppure c’è stato un altro cenno d’intesa, un ringraziamento del quale si è parlato meno, che la gente allo stadio non ha potuto vedere ma che è stato raccontato dal bordocampista di Sky Angelo Mangiante subito dopo il gol del vantaggio romanista. Lamela si inventa un numero sulla fascia sinistra e prende il rigore, Totti lo realizza e Luis Enrique si volta alla sua destra in panchina e si congratula con Moreno, il suo vice, che pochi istanti prima gli aveva consigliato di invertire le posizioni dei due attaccanti. E così Bojan va a destra, Lamela a sinistra e nasce l’azione che sblocca la partita. Una casualità? Non proprio, perché quello di Luis Enrique e del suo staff è un lavoro di squadra (...)

Ma chi è Robert Moreno Gonzalez? Il suo volto tifosi romanisti ormai lo riconoscono. E lui il ragazzo che siede sempre accanto a Luis Enrique in panchina con I pad tra le mani e auricolare all’orecchio. Sì, ragazzo, perché ha solo 34 anni, ma è uno che da quando è nato vive per il calcio. Solo così si può diventare il più giovane della storia della Catalogna (all’epoca aveva 24 anni) a conseguire il titolo di allenatore. Vive per il calcio, Moreno. Giorno dopo giorno, ora dopo ora, con una sola debolezza, quella per la carne di cui è un divoratore. Una debolezza che asseconda ogni volta che può correndo in un ristorante della Capitale per farne una scorpacciata. Una pausa e poi di nuovo al lavoro, pensando alla Roma. Perché questa avventura lo ha rapito subito, fin dal primo momento. La città gli è entrata dentro. In uno dei primi giorni liberi concessi da Luis Enrique, fece una visita a San Pietro e immediatamente dopo scrisse sul suo profilo Twitter: «E’ stato incredibile, il Vaticano dovrebbe essere una tappa necessaria per tutti». Innamorato di Roma e della Roma, basta dare uno sguardo alla cover del suo I-Phone. E con questa passione il lavoro diventa meno faticoso, la cura dei dettagli, lo studio dei numeri, delle tattiche, degli avversari, il montaggio dei video. Un lavoro sempre di squadra, a stretto contatto con il preparatore Cabanellas, con lo scout Simone Beccaccioli e con Claudio, l’interprete di Luis Enrique, con i quali è in costante comunicazione. Un’intesa perfetta, affinata nel tempo, una conoscenza della squadra sempre più dettagliata. Un’indicazione, Lamela va sinistra, la Roma vince. Nulla succede per caso.